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1945 il film di Ferenc Torok affronta il senso di colpa dei paesi che hanno voltato lo sguardo durante l’Olocausto

1945 di Ferenc Torok, al cinema il 3 maggio, dopo la presentazione nella sezione Panorama del Festival di Berlino.

In un afoso giorno d’agosto dopo la fine della Seconda guerra mondiale, nel 1945, un piccolo paese ungherese si prepara a festeggiare un matrimonio. L’aria festiva è però interrotta da un carro con al seguito due uomini vestiti di nero, due ex abitanti del paese, ebrei, trascinati dentro e sopravvissuti ai campi di concentramento nazisti.

Camminano senza rivolgere la parola a nessuno, senza dire cosa sono venuti a fare. La calma dei loro gesti si contrappone all’isteria che invade il paese alla loro vista.

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Ci sono paesi che hanno vissuto più di altri l’incubo dell’Olocausto, per vicinanza alla Polonia e alla Germania, o per presenza di persone di religione ebraica nei loro territori. L’Ungheria, adesso governata da un partito di estrema destra, è uno di questi luoghi. Alcuni anni fa Lazslo Nemes, regista ungherese al suo primo lungometraggio, vinse premi, tra cui l’Oscar come miglior film straniero nel 2016 per Figlio di Saul, altro racconto sull’Olocausto, questa volta dall’interno dei campi. Ferenc Torok con questo film affronta invece il senso di colpa dei paesi che in un modo o nell’altro sono rimasti a guardare mentre l’orrore avveniva, e sono andati avanti a vivere.

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1945 è un film in cui il discorso sull’Olocausto è fatto dal silenzio dei due protagonisti collaterali. Ci sono due storie che si sviluppano: quella del paese, del tronfio notaio che si atteggia a padrone, dei due sposi, dei due amanti, dei sensi di colpa. L’intreccio di questi aspetti si innesca all’ingresso in scena del secondo racconto: due uomini misteriosi con uno scopo altrettanto misterioso. Così come spesso accade anche in situazioni meno gravi l’elemento che rompe l’equilibrio, svela grandi verità, a volte anche ferite mai rimarginate.

1945 è un film drammatico ma con tracce di commedia nera, da cogliere sotto la superficie della gravità del racconto, ed è in sala a partire dal 3 maggio in cinema selezionati.

Regia: Ferenc Torock Con: Péter Rudolf, Eszter Nagy-Kálózy, Bence Tasnádi Paese: Ungheria Durata: 91 minuti Distribuzione: Mariposa cinematografica

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