Opera terza della regista trentanovenne Maren Ade, Vi presento Toni Erdmann riesce a raccontare il rapporto padre-figlia in un modo diverso dal solito, allontanandosi dal classico dramma esistenziale e regalandoci una commedia amara e malinconica sui rapporti sociali.
Candidato all’Oscar come Miglior Film Straniero per la Germania, dopo aver vinto ben cinque Premi EFA ed il Premio FIPRESCI Critica Internazionale all’ultima edizione del Festival di Cannes, Vi presento Toni Erdmann è basato sul complicato ma tenero rapporto di una giovane donna manager, dedita solo al successo e alla carriera, con l’eccentrico padre. Quest’ultimo fa di tutto per farle tornare il senso dell’umorismo e la leggerezza della vita. Quando Winfried irrompe nella vita tranquilla e ordinata della figlia Ines domandandole semplicemente “Sei felice?”, la sua incapacità di rispondere segna l’inizio di un profondo sconvolgimento. Il padre per aiutarla a ritrovare se stessa decide così di inventare il curioso personaggio di Toni Erdmann.
Girato come un film drammatico, con il ritmo di un film tragico, ma col sapore di una commedia intelligente e particolarmente divertente, Vi presento Toni Erdmann sa anche essere un interessante spaccato di alcuni aspetti poco raccontati della globalizzazione come anche un bel ritratto dei problemi che l’invasività del lavoro genera nella vita di tutti i giorni. Il problema di Ines non è solo di non saper comunicare col proprio padre, ma che a causa dell’insoddisfazione per il proprio lavoro, anche tutto il resto le scivola addosso, nella più totale apatia. Il divertimento che ne deriva, dunque, è amaro, perché la sceneggiatura fa esplodere dal nulla le gag che hanno sempre un fondo di malinconia, che il sorriso o la risata non riescono a cancellare totalmente dalla mente dello spettatore.
Sandra Huller e Peter Simonischek sono perfetti sulla scena, come protagonisti di una storia tenera e a tratti surreale che conferma l’esistenza dell’umorismo tedesco, spesso sottovalutato. Vi presento Toni Erdmann sorprende, poiché non ci si aspetta una commedia intelligente con una sceneggiatura curata nel dettaglio. Nonostante le oltre due ore di durata, ne deriva un film divertente e capace di far riflettere, più inclassificabile che libertario, con un inno alla vita molto forte. Apprezzabile, inoltre, il minimalismo emotivo stringato e compresso di certe sequenze.
Con una regia essenziale e priva di ogni qualsivoglia orpello e, soprattutto, grazie ad una colonna sonora che prevede la quasi totale assenza delle musiche, Vi presento Toni Erdmann è un’opera capace di far riflettere e sorridere in un modo fortemente sottile, grottesco e raffinato allo stesso tempo.
Commento finale - 70%
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Vi presento Toni Erdmann
Opera terza della regista trentanovenne Maren Ade, Vi presento Toni Erdmann riesce a raccontare il rapporto padre-figlia in un modo diverso dal solito, allontanandosi dal classico dramma esistenziale e regalandoci una commedia amara e malinconica sui rapporti sociali. Ne deriva un film divertente e capace di far riflettere, con un inno alla vita molto forte che però si smarrisce nella seconda parte a causa di qualche prolissità di troppo. Con una regia essenziale e priva di ogni qualsivoglia orpello e, soprattutto, grazie ad una colonna sonora che prevede la quasi totale assenza delle musiche, Vi presento Toni Erdmann è un'opera capace di far riflettere e sorridere in un modo fortemente sottile, grottesco e raffinato allo stesso tempo.