Netflix propone al suo pubblico il prodotto più importante frutto della sua collaborazione con la Casa delle Idee: la serie The Defenders, nella quale, in 8 puntate, i quattro supereroi che il pubblico ha già avuto modo di conoscere Daredevil, Jessica Jones, Luke Cage e Iron Fist uniranno le proprie forze per sconfiggere una minaccia direttamente dal passato, l’associazione segreta della Mano.
Il percorso che ha contraddistinto le serie generate dal sodalizio Netflix/Marvel è decisamente insolito: una volta sorpreso unanimemente il pubblico con le prime due stagioni di Daredevil e la prima di Jessica Jones, la qualità dei prodotti è calata rovinosamente con Luke Cage e Iron Fist, serie dedicate agli omonimi personaggi.
The Defenders, ultimo tassello di questa operazione, pur presentando un miglioramento rispetto alle ultime serie televisive proposte, si conferma un raffazzonato tentativo di riproporre il modello Avengers nella realtà televisiva, ma manca l’obiettivo del coinvolgimento dello spettatore che è quindi predisposto a diffidare della buona riuscita del progetto già dai primi episodi.
La problematica che caratterizza le battute iniziali delle serie è rappresentata dall’incapacità degli showrunner di conferire ad ognuno dei defenders una storyline per lo meno interessante e distinguibile l’una dall’altra.
La realtà, tuttavia, è ben differente: se da una parte il pubblico si ritrova a nutrire curiosità per l’intreccio sviluppato attorno al diavolo di Hell’s Kitchen ( nulla di paragonabile in ogni caso al dramma interiore dell’eroe affrontato nella sua serie stand-alone ) e per Jessica Jones, che pur non essendo supportata da una solida sceneggiatura, riesce comunque a destare l’attenzione grazie alla calamità di Krysten Ritter (la migliore del gruppo di attori riuniti in questo prodotto), per quanto riguarda Luke Cage e Iron Fist, invece, l’unico motivo per seguire le loro imprese sono le sequenze di combattimento, ben coreografate, che si intervallano a momenti morti e prevedibili in modo disarmante a quanto pare necessari per lo svolgimento della trama.
L’ultimo difensore citato, in particolare, si rivela la falla più grossa presente all’interno della serie, poiché il personaggio viene marginalmente approfondito, non riuscendo a sostenere il ruolo affidatogli, sempre più centrale con l’avvicinarsi della conclusione.
L’ultima grave mancanza che il prodotto presenta consiste nell’assenza di un villain carismatico: il personaggio di Alexandra interpretato da Sigourney Weaver, non riconferma solamente la pessima china che la Marvel segue nella caratterizzazione degli antagonisti dei propri prodotti cinematografici o televisivi (ovviamente con le dovute eccezioni, basti pensare a Kingpin e Killgrave per l’universo televisivo e ai recenti Ego e Avvoltoio per quello della settima arte), ma risulta un grande spreco del talento di un’attrice sicuramente rinomata.
Commento Finale - 55%
55%
The Defenders
Non si può negare che The Defenders sia un buon prodotto d’intrattenimento, anche perché le sequenze d’azione più concitate sono dirette con certa perizia, risultando chiare nel proprio svolgimento; tuttavia le lodi si concludono qui, rendendo questa nuova serie televisiva targata Marvel un’ennesima occasione mancata.