Star Wars: Gli ultimi Jedi: Dopo il fin troppo chiacchierato Episodio VII, intelligente collante per riportare in vita il brand cinematografico, e il riuscitissimo Rogue One, arriva in sala il capitolo che segnerà un punto di svolta nell’universo cinematografico della forza.
Star Wars: Gli ultimi Jedi continua le vicende narrate ne “Il Risveglio della Forza”. Mentre Ray (Daisy Ridley) ha raggiunto Luke Skywalker (Mark Hamill) su Ach-to, la Resistenza è costretta ad evacuare la base su D’Quar perché intercettata e attaccata dal Primo Ordine. Nonostante le ingenti perdite, e grazie alla caparbietà del pilota Poe Dameron (Oscar Isaac), gran parte della Resistenza riesce a fuggire nell’iperspazio con poco carburante a disposizione e il Primo ordine alle calcagna.
Cosa Funziona in Star Wars: Gli ultimi Jedi
Sicuramente il coraggio, perché ci vuole comunque audacia nel rielaborare e stravolgere un universo narrativo ancorato al passato, sostenuto da un Fandom purista e coriaceo che difficilmente digerisce determinati stravolgimenti, ma è anche vero che i Fan sanno perdonare, spesso anche ogni tipo di svarione. Rian Johnson ci presenta una regia e scrittura sicura, ferrea nel delineare quello che sarà un universo che nelle intenzioni dovrà durare oltre questa trilogia. Visivamente splendido, Star Wars: Gli ultimi Jedi, ha il pregio di evitare colpi di scena che in molti ci aspettavamo e alterna momenti spettacolari a scenette esilaranti figlie del cine-universo Marvel. Rivedere sullo schermo Luke Skywalker, Leia Organa e Chewbecca regala sempre emozioni forti, le new entry conosciute nello scorso capitolo, Ray, Finn, Poe e Kylo Ren, sono ora più delineate e soprattutto Kylo acquista nuova forza e sicurezza. La narrazione oscilla costantemente tra azione, dialoghi e ironia, attraverso un buon ritmo e il tutto intrattiene senza colpo ferire. Johnson cerca temerariamente di delineare quello che verrà, attraverso quello che è stato e quello che un giorno potrebbe essere. Il film ha una sua valenza eloquente.
Perché non Guardare Star Wars: Gli ultimi Jedi
Ci sono tante cose che funzionano in Gli ultimi Jedi ma anche tante cose che non vanno. Ancora una volta si attinge a piene mani dal passato con parti di dialoghi e situazioni estrapolate da “L’impero colpisce Ancora” e “Il ritorno dello Jedi“. Alcuni passaggi sono veramente stucchevoli e altri di una tristezza desolante per realizzazione e concepimento. I vecchi personaggi sono praticamente obbligati per anagrafe a lasciare il posto al futuro ma non tutto viene gestito nel migliore dei modi. Per quasi 120 minuti Luke sembra un rocker maledetto di quelli travolti dal successo, mentre Leia è diventata Yoda al femminile.
Il rovescio della medaglia tra Ray e Ben Solo (Kylo Ren) è ben gestito ma la parte che coinvolge anche il misterioso Leader Supremo Snoke è imbarazzante. Disney ci vuole immergere sempre di più in un universo cinematografico figlio dei tempi moderni, in cui gli Avengers e soprattutto Guardiani della Galassia hanno tracciato un percorso di serialità di commedie misto azione, intriganti e piacevoli ma sempre più privi di originalità. Siamo ormai da qualche anno al cospetto di una nuova era per il cinema che con l’acquisizione di 20th Century Fox da parte di Disney, solidifica ancora di più un percorso che entusiasma le masse ma che oggettivamente dovrebbe preoccupare molto sotto l’aspetto di una omologazione commerciale che sembra non avere una fine.
In Star Wars: Gli ultimi Jedi, la forza esiste e si sente ma è stata volutamente trasformata, modificata e ampliata in qualcosa di diverso. Sarete capaci di accettare il cambiamento?