Spider-Man: Homecoming: Il secondo restart dell’universo cinematografico dell’uomo ragno, arriva finalmente in sala con una versione riveduta e corretta con la supervisione dei Marvel Studios.
Peter Parker/Spider-Man (Tom Holland) torna a New York dopo il suo incontro con gli Avengers di Berlino. Convinto di essere finalmente un membro dei supereroi, Peter, cerca faticosamente di far condividere le sue due vite, nel tentativo di trovare un equilibrio tra i suoi impegni da adolescente e il dovere di paladino della giustizia. Riuscirà a convincere e stupire il suo mentore Tony Stark/Iron Man (Robert Downey Jr.)?
Basato sull’omonimo personaggio dei fumetti Marvel Comics, Spider-Man: Homecoming ci presenta un Peter Parker adolescente alle prese con i suoi impegni scolastici e la lotta ai piccoli criminali di quartiere. Cosciente dell’inutilità di riproporre nuovamente la genesi del personaggio, il film di Jon Watts, apprezzato regista di pellicole low-budget come The Clown e Cop Car, ci mostra in modo diretto e ben delineato l’evoluzione del ragazzo pronto per diventare un futuro eroe per la sua città. Idea assolutamente azzeccata e riuscita, concepita per azzerare quanto visto nei precedenti film dell’uomo ragno e inserire le sue avventure nella time-line del Marvel Universe.
Il nuovo Peter Parker/Spider-Man interpretato da Tom Holland, abbandona definitivamente, almeno per il momento, l’aria depressiva degli Spider-Man di Raimi, dal quale gli sceneggiatori hanno invece attinto per la caratterizzazione del villain (Michael Keaton enorme) e per il plot twist, per abbracciare completamente l’idea di un protagonista apparentemente sfigato ma anche concettualmente simpatico e divertente. Proprio come il tanto disprezzato Peter/Spidy di Andrew Garfield.
Leggi del nostro incontro con il castLa differenza tra i due è tutta nell’impostazione e supervisione data dalla Marvel Studios che, oliata la macchina a dovere, ormai ha capito come conquistare e soddisfare il suo pubblico più accanito con la realizzazione di una serialità cinematografica che non sembra avere una fine all’orizzonte.
Divertimento, sorprese, colpi di scena e tanta azione sono alla base di un progetto cinematografico completamente riuscito. Cinematograficamente non sarà forse il miglior Spider-Man di sempre ma è oggettivamente il più spassoso e galvanizzante. Qualitativamente inferiore solo al mitico Spider-Man 2 di Raimi, ma meno depressivo e cupo in favore di un personaggio più simile al suo lato fumettistico e animato. Capace di bilanciare la tematica del supereroe con i patimenti e turbamenti di un liceale. Un prodotto costruito per conquistare le nuove generazioni ma confezionato con l’interesse di compiacere anche i più anziani. Una scrittura capace di capire dove e quando inserire elementi cupi e drammatici in una vita sbarazzina di un quasi quindicenne.
Lontano dalle invasioni aliene dei suoi compagni delle prossime avventure cinematografiche, Spider-Man: Homecoming, segna un grande ritorno a casa dell’uomo ragno, restando intelligentemente nei confini dell’universo nel quale è stato inserito.
Commento Finale - 80%
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Magari non sarà il migliore ma è sicuramente il più divertente. Come nuovo Spider-Man è il giusto compromesso tra i precedenti e il Marvel Universe. Ottimo plot twist verso la fine del film. Promosso