Song to Song: Terrence Malick torna in sala dal 10 Maggio 2017, per la distribuzione di Lucky Red, per raccontare la devastante discrasia esistenziale di certe luci della ribalta.
Avvalendosi di un cast quanto mai stellato (Ryan Gosling, Rooney Mara, Michael Fassbender, Natali Portman, Cate Blanchett e Val Kilmer) il visionario regista Terrence Malick torna alle atmosfere e alle tematiche affrontate con Knight of Cups, descrivendo nella sua ultima fatica, Song to Song, la devastante discrasia esistenziale nella quale si trovano a vivere alcuni artisti. Da un lato un mondo scintillante e incredibilmente attrattivo, colmo di lusinghe di ogni genere, dall’altro la percezione della vacuità di una esistenza vissuta nel riflesso dello sguardo altrui, la necessità di vivere rapporti umani autenticamente sentiti, una vita percepita come reale.
Questo dilemma esistenziale è metaforicamente rappresentato da un triangolo amoroso fra due musicisti (Ryan Gosling e Rooney Mara) e un produttore musicale (Michael Fassbender) perennemente in conflitto ma allo stesso tempo irrimediabilmente attratti gli uni dagli altri per ciò che rappresentano. La vicenda artistico/amorosa si svolge nella cornice artistica di Austin, una delle capitali musicali mondiali, di cui si coglie l’incredibile atmosfera. Da sempre il commento musicale è un elemento imprescindibile della cinematografia di Malick, in particolare quella classica che, ad esempio, ha segnato indelebilmente quella che è la sua pellicola più nota e probabilmente più riuscita degli ultimi anni: Tree of life.
Song to song gode quindi dell’irresistibile fermento musicale della città e si svolge all’interno dei suoi celebri festival musicali (Austin City Limits Festival, il South by Southwest, Fun Fun Fun Fest) nei quali ruotano personalità artistiche di primo livello quali Patti Smith, Iggy Pop, John Lyndon dei Sex Pistol, Flea dei Red Hot Chilli Peppers, Lykke Li. Nulla come un festival rock può ben rappresentare l’irresistibile attrazione che si può provare nei confronti di uno stile di vita libero, selvaggio, colmo di lusinghe per un ego artistico. Tuttavia il regista è anche in grado di rappresentare efficacemente l’altro lato della medaglia: la vacuità delle relazioni, il vortice edonistico senza fine, la disgregazione emotiva e l’effetto devastante che può avere il riflesso delle luci della ribalta. La impietosa parabola discendente che si può innescare sulle personalità deboli quando la musica è finita e non si ha nulla con cui distrarre la mente dall’inevitabile ricerca di uno scopo intrinseco.
Malick tuttavia costruisce anche in ultima battuta un inno all’amore autentico, una parabola sulla autenticità dei sentimenti e sulla capacità di costruire qualcosa di importante anche su ferite profonde e macerie emotive.
Song to Song è la perfetta rappresentazione del linguaggio, ormai maturo, del regista, costantemente in bilico fra ciò che è sacro e ciò che è profano, ciò che è spirituale e ciò che è terreno, la carne e la psiche. Malick firma l’ennesima splendida opera che non sarà apprezzata da tutti.
Commento Finale - 75%
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Il visionario regista Terrence Malick torna alle atmosfere e alle tematiche affrontate già in passato, descrivendo in Song to song la devastante discrasia esistenziale nella quale si trovano a vivere alcuni artisti. Da un lato un mondo scintillante e incredibilmente attrattivo, colmo di lusinghe di ogni genere, dall’altro la percezione della vacuità di una esistenza vissuta nel riflesso dello sguardo altrui, la necessità di vivere rapporti umani autenticamente sentiti, una vita percepita come reale. La vicenda artistico/amorosa si svolge nella cornice artistica di Austin, una delle capitali musicali mondiali, di cui si coglie l’incredibile atmosfera all’interno dei suoi celebri festival musicali. Malick firma l’ennesima splendida opera che non sarà apprezzata da tutti.