Tratto dall’omonimo e pluripremiato romanzo di Patrick Ness, anche autore della sceneggiatura, arriva nelle nostre sale Sette Minuti dopo La Mezzanotte, una fiaba dalle tinte dark sul processo di accettazione della perdita.
Vincitore di ben nove premi Goya, gli Oscar spagnoli, per lo più di natura tecnica oltre a quello alla migliore regia, Sette Minuti dopo La Mezzanotte è una favola dark che alterna dramma e fantasy. La vita di Conor (Lewis MacDougall) non è facile: a scuola è vittima di bullismo, odia sua nonna (Sigourney Weaver) e suo padre vive oltreoceano. Ma soprattutto, è sul punto di affrontare una tragedia insopportabile: l’imminente morte di sua madre (Felicity Jones). Ogni sera, dopo la mezzanotte, una maestosa creatura con le sembianze di un albero si presenta alla finestra della stanza di Conor, proponendo di raccontargli tre storie, in un sottile percorso di ricerca della verità e della speranza.
Utilizzando elementi fantasy come metafora per dar vita ad un toccante racconto di formazione di un ragazzino vittima degli eventi ed invisibile agli occhi del mondo, Sette Minuti dopo La Mezzanotte è una fiaba moderna che, attraverso la modalità del racconto come idea di arte in cui “niente è davvero come sembra”, fa intraprendere al suo protagonista un viaggio catartico per sfuggire al dolore e al dramma personale che sta vivendo.
Dal punto di vista visivo il film è impeccabile: effetti speciali e una grafica seducente arricchiscono la storia di un tocco d’eleganza. Bayona avvicina ripetutamente la macchina da presa al volto dei suoi personaggi con primi piani, primissimi piani, dettagli di mani e di sguardi. È una scelta stilistica molto fedele alla storia, come in un gioco d’intimità in cui solo “al Fantasy” è concesso di avere inquadrature più estese come accade nelle scene con il mostro.
Trasfigurando metaforicamente la realtà nel fantasy, il regista spagnolo Juan Antonio Bayona, già autore dell’horror The Orphanage e del dramma claustrofobico The Impossible, porta al cinema una storia con un mix poetico di fantasia e orrore. Lascia esterrefatti per la maturità e la sincerità con cui riesce ad affrontare i grandi temi quali la morte, il lutto, il senso di perdita, di ingiustizia e di colpa, la solitudine, il rimorso e il desiderio di rinascita senza il benchè minimo accenno di retorica, senza una nota stonata, senza mai perdere profondità nonostante la complessità dei messaggi che veicola.
Fiaba gotica commovente e intensa, Sette Minuti dopo La Mezzanotte è un film che parla della paura della perdita senza nessun tentativo di mentire o aprirsi a sentimentalismi. In modo molto delicato il film sembra voler trascendere ciò che sappiamo che avverrà cercando di raccontare semplicemente un percorso catartico di guarigione e di speranza. Una storia commovente, che tocca in modo sincero numerose corde emotive, non risultando mai stucchevole o patetica.
Commento Finale - 70%
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Sette minuti dopo la mezzanotte
Utilizzando elementi fantasy come metafora per dar vita ad un toccante racconto di formazione di un ragazzino vittima degli eventi ed invisibile agli occhi del mondo, Sette Minuti dopo La Mezzanotte è una fiaba moderna che, attraverso la modalità del racconto come idea di arte in cui "niente è davvero come sembra", fa intraprendere al suo protagonista un viaggio catartico per sfuggire al dolore e al dramma personale che sta vivendo. In modo molto delicato il film sembra voler trascendere ciò che sappiamo che avverrà cercando di raccontare semplicemente un percorso catartico di guarigione e di speranza. Una storia commovente, che tocca in modo sincero numerose corde emotive, non risultando mai stucchevole o patetica.