Daruma View In questo angolo di mondo: Dynit e Nexo Digital portano al cinema come evento speciale, il 19 e 20 settembre, il film di Sunao Katabuchi, ennesimo capolavoro dell’animazione digitale giapponese campione di incassi in patria.
La pellicola di animazione digitale descrive la vita in Giappone prima del trauma nucleare di Hiroshima e Nagasaki durante la seconda guerra mondiale. Suzu è una giovanissima ragazza di Hiroshima che ha lasciato la sua famiglia per raggiungere quella del marito, da qui inizia la sua nuova vita in un mondo tutto nuovo che con il tempo impara ad amare nonostante abbia dovuto rinunciare a tutti i suoi affetti del passato. La realtà tragica della guerra purtroppo irrompe costantemente nella vita semplice ma felice di Suzu e dei suoi cari.
Cosa funziona in In Questo Angolo Di Mondo
La pellicola è a tratti ovviamente riconducibile alle atmosfere emotive di Una tomba per le lucciole dello Studio Ghibli come anche di Gen di Hiroshima di Mori Masaki, in particolare nell’opera di rielaborazione collettiva del dramma della seconda guerra mondiale che da oltre cinquant’anni si sta operando in Giappone attraverso i manga e gli anime. In questo angolo di mondo tuttavia è riconducibile anche alle suggestioni nostalgiche del capolavoro di Makoto Shinkai Your Name nella sua visione terribilmente struggente di quel Giappone rurale, primitivo e magico che non esiste più. Un accostamento stridente ma estremamente prolifico in termini creativi tra la bellezza estrema e dell’orrore assoluto. Chiaramente ispirato al poetico stile grafico di casa Ghibli fatto di trasparenze e colori eterei, il regista Sunao Katabuchi è stato aiuto alla regia di Hayao Miyazaki per Kiki-Consegne a domicilio, In questo angolo di mondo è un’opera di straripante bellezza, un mondo di poesia che riesce nella impossibile impresa di narrare ciò che non può essere narrato, la violenza assoluta immersa nel candore, l’orrore nella bellezza della quotidianità.
Perché non guardare In Questo Angolo Di Mondo
L’opera si immette in quel filone narrativo di matrice giapponese che pur vantando innumerevoli riconoscimenti ed uno stuolo infinito di devoti ammiratori non sarà apprezzato da coloro che sono più fedeli alle sceneggiature lineari e sintetiche del cinema di animazione occidentale. L’amore per i particolari e per le intimità del quotidiano tipico del cinema, ma in primo luogo della letteratura giapponese, non è condiviso da tutti.
Un peccato che un film così bello e struggente passerà per buona parte inosservato in sala. Soli due giorni di proiezione sono troppo pochi per convincere e smuore le coscienze di chi non è appassionato di animazione giapponese. Il pubblico dei fedelissimi comunque non tradirà le attese.
