Rebecca Zlotowski con Planetarium ci porta nella Parigi degli anni ’30: Natalie Portman e Lily-Rose Depp sono Kate e Laura Barlow, due medium americane alle prese con le loro esistenze e l’imminenza del secondo conflitto mondiale.
Presentato fuori concorso alla 73a edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, Planetarium, pellicola scritta e diretta da Rebecca Zlotowski, si ispira alla storia delle sorelle Fox, tre medium americane che inventarono lo spiritismo alla fine del 19esimo secolo. La Zlotowski sposta la storia nella Parigi degli anni ’30: Natalie Portman e Lily-Rose Depp sono Kate e Laura Barlow, due giovani spiritiste americane che stanno concludendo un giro del mondo. Affascinato dal loro dono, André Korben (Emmanuel Salinger), produttore cinematografico francese, le ingaggia per girare un film molto ambizioso. Nel frattempo, venti di guerra si preparano a travolgere l’Europa.
Il mondo descritto da Planetarium è in evoluzione e si caratterizza per essere un insieme di stimoli, spunti, visioni, avvenimenti di cui con difficoltà ci si rende conto: ed in questa cornice viene ambientato un mistero, una ricerca di qualcosa di nuovo e diverso di cui nessuno dei componenti è conscio. Il mondo degli anni che la Zlotowski racconta è ben descritto grazie ai costumi, alle musiche scelte che restituiscono l’aria frizzante assaporata dai ceti più abbienti nelle loro interminabili feste bagnate da fiumi di champagne.
Alla bellezza della fotografia, ad una buona abilità registica che fa muovere i suoi personaggi alla scoperta dell’ignoto e alla bravura di Natalie Portman, tanto encomiabile nel recitare per buona parte in impeccabile francese, si contrappongono confusione e approssimazione nel voler unire riflessioni sul mondo del cinema e sulle illusioni della creazione artistica. Ad un impianto scenico, quindi, impeccabile non corrisponde, purtroppo, una sceneggiatura che sorregga tutti i temi che si vogliono affrontare: dallo spiritismo alla sorellanza, dal cinema degli anni ’30 alla storia d’amore, per finire con un tocco di antisemitismo con l’affermarsi del nazismo in Europa. Planetarium manca di un equilibrio e si perde probabilmente nell’aver messo troppa carne a fuoco. Peccato, perché da un punto di vista puramente estetico il film è senza dubbio riuscito.
Ricco di spunti lasciati per strada e sviluppati in maniera approssimativi ed esteticamente impeccabile, Planetarium può contare su una prima mezzora piuttosto interessante che lascia presagire delle potenzialità che vengono drammaticamente disattese nell’abbondante ora successiva. Il risultato è un calderone che non approfondisce nessuno dei temi citati e lascia lo spettatore smarrito e confuso.
Commento finale - 55%
55%
Planetarium
Presentato fuori concorso alla 73a edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, Planetarium, pellicola scritta e diretta da Rebecca Zlotowski, si ispira alla storia delle sorelle Fox, tre medium americane che inventarono lo spiritismo alla fine del 19esimo secolo. Ricco di spunti lasciati per strada e sviluppati in maniera approssimativi ed esteticamente impeccabile, il film può contare su una prima mezzora piuttosto interessante che lascia presagire delle potenzialità che vengono drammaticamente disattese nell’abbondante ora successiva. Planetarium manca di un equilibrio e si perde probabilmente nell'aver messo troppa carne a fuoco.