Alex Infascelli dirige Margherita Buy e Sergio Castellitto in Piccoli Crimini Coniugali, una commedia nera tratta dall’omonimo best-seller, con milioni di copie vendute in tutto il mondo, di Eric-Emmanuel Schmitt.
Adattamento cinematografico dell’omonimo best seller e liberamente ispirato all’opera teatrale “Petits Crimes Conjugaux” di Eric-Emmanuel Schmitt, Piccoli Crimini Coniugali mette al centro della scena i meccanismi della coppia e sul lato più oscuro dell’animo umano. In seguito ad un incidente domestico lui ritorna a casa dall’ospedale completamente privo di memoria. La moglie cercherà di fargli ricordare sia la sua identità che la loro vita assieme, cercando però di oscurarne le ombre. Via via che si riportano alla luce informazioni dimenticate si manifestano delle crepe: sono molte le cose che cominciano a non tornare.
Abbracciando il più tipico teatro borghese, dove una coppia, partendo dallo spunto della perdita di memoria di lui, battibecca dall’inizio alla fine, rinfacciandosi meschinità e debolezze, arroganza e presunzione, Piccoli Crimini Coniugali è una commedia nera giocata sul duello verbale e sui rapporti di forza tra i due che vengono continuamente ribaltati: perché le relazioni amorose sono un lungo e travagliato percorso in cui i protagonisti si modellano e s’inventano per e sull’altro nel bene e nel male.
Sergio Castellitto e Margherita Buy duettano a dovere, a loro agio nel misurarsi in personaggi che richiedono il pieno dispiego del loro talento attoriale. E in particolare, nonostante il lungo pedigree teatrale di Castellitto, la Buy vince il duello: dura, volgare, fragile, violenta, sarcastica e fintamente remissiva, orripilata dalla paura d’invecchiare. Infascelli “spia” i suoi protagonisti, i loro sguardi, le loro movenze per metterne a nudo l’animo tormentato, vittima e carnefice di un amore ormai dimenticato. Un tour de force emotivo che si dipana tra le mura del claustrofobico appartamento, curato nei minimi dettagli, che i due abitano e che diventa una sorta di prigione/rifugio per la coppia.
Valorizzato dell’eccellente fotografia sovraesposta e gelida di Arnaldo Catinari, dalle musiche di Infascelli e di David Nerattini che rielaborano le inquietanti atmosfere delle colonne sonore italiane anni Settanta, e dalla bravura dei due attori protagonisti, Piccoli Crimini Coniugali è un ritratto profondo e sfaccettato dell’amore matrimoniale, un’opera stilisticamente interessante, ma che sconta un po troppo l’impostazione teatrale che lo rende poco naturale. Manca quell’empatia necessaria per un testo così articolato e problematico. Semplicemente perché il teatro ha ritmi e registri diversi dal cinema.
Commento finale - 70%
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Piccoli Crimini Coniugali
Adattamento cinematografico dell’omonimo best seller e liberamente ispirato all'opera teatrale “Petits Crimes Conjugaux” di Eric-Emmanuel Schmitt, Piccoli Crimini Coniugali mette al centro della scena i meccanismi della coppia e sul lato più oscuro dell’animo umano. Valorizzato dell'eccellente fotografia sovraesposta e gelida di Arnaldo Catinari, dalle musiche di Infascelli e di David Nerattini che rielaborano le inquietanti atmosfere delle colonne sonore italiane anni Settanta, e dalla bravura dei due attori protagonisti, Piccoli Crimini Coniugali è un ritratto profondo e sfaccettato dell’amore matrimoniale, un'opera stilisticamente interessante, ma che sconta un po troppo l’impostazione teatrale che lo rende poco naturale.