Opera prima del regista Roberto Cappucci, Ovunque tu sarai è un classico road movie di crescita: una trasferta calcistica per vedere la Roma scontrarsi agli ottavi di Champions con il Real Madrid, è il pretesto per raccontare di quattro amici e di come le loro vite possano cambiare con un viaggio.
Per questo suo esordio alla regia Roberto Capucci, che firma la sceneggiatura con Francesco Apolloni, impegnato anche nei panni di Loco, mette in campo una buona dose di se stesso, componendo il film sulle corde della propria passione calcistica, giallorossa per l’esattezza. Ovunque tu sarai è la storia dell’amicizia di quattro uomini, Francesco (Primo Reggiani), Carlo (Ricky Memphis), Loco (Francesco Apolloni) e Giordano (Francesco Montanari), di un legame rinsaldato da un viaggio che da Roma li porterà a Madrid per festeggiare l’addio al celibato di Francesco, ma soprattutto per vedere giocare la Roma, negli ottavi di finale della Champions League contro il Real Madrid.
La storia raccontata da Capucci è leggera e dentro c’è tutto: c’è il pallone, i vizi italiani, ci sono i propri ricordi d’infanzia, lo spirito di collante sociale e affettivo positivo che dovrebbe rappresentare l’esperienza del calcio e dello stadio, le debolezze presenti nella nostra quotidianità ma soprattutto c’è il divertimento di un racconto che non annoia mai nel suo procedere.
Particolarmente interessante in Ovunque tu sarai è la performance di Francesco Montanari che, con il suo Giordano pieno di paure e rituali scaramantici, risulta essere il più eccentrico ma anche il più convincente fra i quattro protagonisti. Inutile invece risulta la presenza femminile, che seppur spunto narrativo di cambiamento per il personaggio interpretato da Reggiani, non riesce a fare nessuna differenza, insieme ad una sceneggiatura piuttosto banale, spesso addirittura scontata: già dalla prima metà del film, infatti, è possibile prevederne il finale.
Con riferimenti che vanno da Febbre a 90°, fino a Una notte da leoni, passando decisamente per Tre uomini e una gamba, Ovunque tu sarai avrebbe probabilmente avuto un maggiore appeal se si fosse concentrato soltanto sulla trama principale, vale a dire quella della passione calcistica accontentandosi della sua intuizione di fondo: provare a raccontare questa passione, così radicata e radicale nella nostra cultura sociale.
Commento finale - 60%
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Ovunque tu sarai
Per questo suo esordio alla regia Roberto Capucci mette in campo una buona dose di se stesso, componendo il film sulle corde della propria passione calcistica, giallorossa per l’esattezza. Con riferimenti che vanno da Febbre a 90°, fino a Una notte da leoni, passando decisamente per Tre uomini e una gamba, Ovunque tu sarai avrebbe probabilmente avuto un maggiore appeal se si fosse concentrato soltanto sulla trama principale, vale a dire quella della passione calcistica accontentandosi della sua intuizione di fondo: provare a raccontare questa passione, così radicata e radicale nella nostra cultura sociale.