Si è conclusa questa notte l’89esima edizione degli Academy Awards, presentata da Jimmy Kimmel, alla sua prima esperienza di conduzione degli Oscar 2017: i momenti divertenti non sono mancati, come le gag tra lui e Matt Damon, ma in generale il risultato finale è piuttosto dimenticabile, sia perché trattasi di una conduzione priva di mordente, sia per la ridondanza di certe battute (quelle sul neo-presidente Donald Trump alla lunga annoiano).
Questa edizione degli Oscar 2017 verrà ricordata in futuro non tanto per la memorabilità dei film premiati, ma per le numerose sorprese, più o meno sgradite, disseminate durante la nottata.
Inizialmente si credeva che La La Land sarebbe riuscito nell’ardua impresa di eguagliare (meritatamente) il numero di premi vinti solamente da Titanic, Ben-Hur ed Il signore degli anelli – il ritorno del Re, con la remota possibilità che addirittura le superasse, infrangendo questo record. Così non è stato: la vittoria di La La Land, che con 6 Oscar vinti diventa comunque la pellicola più premiata dell’edizione, risulta indubbiamente monca, soprattutto per la mancanza del premio più ambito e prestigioso, quello al miglior film, privatogli nel vero senso della parola da Moonlight (l’incidente accaduto è solamente un demerito organizzativo dell’Academy; Warren Beatty, tuttavia, è diventato vittima di un accanimento mediatico eccessivo e per di più ingiustificato).
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Tale scelta suscita immediatamente più di un dubbio e un malcontento: questa vittoria rende ancora più palese la natura di questo show, da sempre fin troppo influenzata dall’ambito socio-politico nel quale l’America perversa in quel periodo.
In questo caso particolare, dopo l’annata precedente caratterizzata dalla tematica principale degli Oscar so white e l’ingresso nell’era della presidenza di Donald Trump, sarebbe forse stata scontata una così decisa presa di posizione, se non fosse per la debolezza (mediatica, ma anche qualitativa) del prodotto scelto come manifesto di valori come la questione razziale e l’omosessualità.
La premiazione risulta ancor più destabilizzante se si considera l’enorme popolarità e l’ampio apprezzamento generale che pubblico e critica hanno riversato verso il film di Chazelle, che si “accontenta” degli Oscar alla miglior regia, alla miglior attrice per la stupenda Emma Stone (adorabile il suo discorso), alla miglior fotografia, alla miglior scenografia, alla miglior colonna sonora e alla miglior canzone originale “City of stars”(che batte “Audition”): un bottino decisamente meritato per l’unico capolavoro presente tra i candidati al miglior film dell’annata.
Torna a mani vuote invece Ryan Gosling, che si vede soffiare l’Oscar 2017, come da pronostico, da Casey Affleck con la sua interpretazione per Manchester by the sea (film che quest’anno regala il primo Oscar anche al fin troppo poco prolifico Kenneth Lonergan, per la sua sceneggiatura originale).
Tuttavia non è l’attore canadese ad essersela presa, ma il collega Denzel Washington, evidentemente frustrato da tale sconfitta (probabilmente durante un’edizione così all’insegna del politically correct e dell’Oscar 1017 so black, si aspettava di portare a casa la sua terza statuetta); per lo meno, la sua compagna di set, Viola Davis, ha dominato nella categoria delle migliori attrici non protagoniste grazie alla sua prova in Barriere.
Moonlight ha vinto inoltre, questa volta in maniera poco sorprendente, i premi per il miglior attore non protagonista a Mahershala Alì e per la miglior sceneggiatura non originale.
Si devono accontentare di qualche premio tecnico La battaglia di Hacksaw Ridge e Arrival: i premi per il miglior montaggio e per il miglior sonoro vanno al primo, mentre al film di Villeneuve quello per il sonoro.
Da sottolineare infine la vittoria de Il cliente dell’Oscar al miglior film straniero, condizionata dall’ordine esecutivo emanato da Trump che ha impedito al regista Asghar Farhadi di partecipare alla premiazione, e la presenza tra i premiati di qualche personalità italiana, ovvero Alessandro Bertolazzi e Giorgio Gregorini, truccatori di Suicide Squad, e l’italo-canadese Alan Barillaro per il cortometraggio animato Piper, che, al contrario di , sono riusciti ad ottenere questa agognata statuetta.
Di seguito lista completa dei premi assegnati agli Oscar 2017:
MIGLIOR FILM: Moonlight
MIGLIOR REGIA: Damien Chazelle (La La Land)
MIGLIOR ATTORE: Casey Affleck (Manchester by the sea)
MIGLIOR ATTRICE: Emma Stone (La La Land)
MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA: Mahershala Ali (Moonlight)
MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA: Viola Davis (Barriere)
MIGLIOR SCENEGGIATURA ORIGINALE: Manchester by the sea
MIGLIOR SCENEGGIATURA NON ORIGINALE: Moonlight
MIGLIOR FILM STRANIERO: Il cliente (Iran)
MIGLIOR FILM ANIMAZIONE: Zootropolis
MIGLIOR FOTOGRAFIA: La La Land
MIGLIOR SCENOGRAFIA: La La Land
MIGLIOR MONTAGGIO: La battaglia di Hacksaw Ridge
MIGLIOR COLONNA SONORA: La La Land
MIGLIOR CANZONE: City of Stars (La La Land)
MIGLIORI EFFETTI SPECIALI: Il libro della giungla
MIGLIOR SONORO: La battaglia di Hacksaw Ridge
MIGLIOR MONTAGGIO SONORO: Arrival
MIGLIOR COSTUMI: Animali Fantastici e dove trovarli
MIGLIOR TRUCCO: Alessandro Bertolazzi, Giorgio Gregorini e Christopher Nelson (Suicide Squad)
MIGLIOR DOCUMENTARIO: O.J.: Made in America
MIGLIOR CORTO DOCUMENTARIO: The White Helmets
MIGLIOR CORTO: Sing
MIGLIOR CORTO D’ANIMAZIONE: Piper.