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Orecchie – Recensione – Un Film di Alessandro Aronadio

Dopo sei anni dal suo lungometraggio d’esordio “Due vite per caso” Alessandro Aronadio torna alla regia con Orecchie, una commedia insolita e cinica in cui un uomo senza nome, attraverso svariati incontri, raccoglie pezzi di un puzzle che alla fine compongono l’immagine di se stesso.

Presentato a la scorsa Mostra del Cinema di Venezia e prodotto dalla Biennale College con un budget ridottissimo, Orecchie si apre con un uomo (di cui non conosciamo il nome) che si sveglia una mattina con un fastidioso fischio alle orecchie. Un biglietto sul frigo recita: “È morto il tuo amico Luigi. P.S. Mi sono presa la macchina”. Il vero problema è che non si ricorda proprio chi sia, questo Luigi. Tra suore invadenti e dottori sadici, star dell’hip pop filippine e fidanzate dentiste, inizia così una tragicomica giornata alla scoperta della follia del mondo, una di quelle giornate che ti cambiano per sempre.

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Girato interamente in bianco e nero, in formato 4:3 e accompagnato dalla straordinaria espressività del protagonista Daniele Parisi, Orecchie è una commedia che riflette e fa sorridere in modo intelligente sulla follia di un mondo in cui ogni personaggio è assolutamente l’esasperazione del suo carattere distintivo. Il film, infatti, propone una ricca galleria di mostri e situazioni bizzarre: due suore invadenti picchiate da un’anziana, un rapper filippino che legge Camus, due medici folli e i loro sadici scherzi, una madre libertina con il suo amante artista che “crea” con i mobili Ikea, un direttore di giornale intenta ad unire la filosofia con il gossip da spiaggia, e infine un prete molto particolare.

On the road a piedi lungo un giorno, l’opera di Alessandro Aronadio ha un taglio tragicomico, pervasa da un senso di smarrimento e scollamento dalla realtà che appare al protagonista folle e incomprensibile. Un prodotto illuminante, che non si pone l’obiettivo di rendere il mondo un posto migliore, piuttosto cerca di guardarlo in modo diverso, dandogli un’altra possibilità, con l’ambizione di trasformare l’odissea del protagonista in una riflessione esistenziale che esplicita la propria tesi nel monologo conclusivo di Parisi al cospetto della bara di un Paolo qualunque.

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Cinico, caustico, Orecchie disegna un mondo pervaso da follia e vizi difficilmente sopportabili. Uno sguardo straniante, interessante e riflessivo sull’assurdità del mondo che ci circonda e sull’inetto odierno incapace di assoggettarsi alle stranezze altrui e per questo considerato ancora più pazzo degli altri.

Regia: Alessandro Aronadio Con: Daniele Parisi, Silvia d’Amico, Pamela Villoresi, Ivan Franek, Rocco Papaleo, Piera Degli Esposti, Milena Vukotic, Andrea Purgatori, Massimo Wertmüller Anno: 2016 Durata: 90 minuti Paese: Italia Distribuzione: 102 Distribution
Dopo sei anni dal suo lungometraggio d’esordio “Due vite per caso” Alessandro Aronadio torna alla regia con Orecchie, una commedia insolita e cinica in cui un uomo senza nome, attraverso svariati incontri, raccoglie pezzi di un puzzle che alla fine compongono l’immagine di se stesso. Presentato a la scorsa Mostra del Cinema di Venezia e prodotto dalla Biennale College con un budget ridottissimo, Orecchie si apre con un uomo (di cui non conosciamo il nome) che si sveglia una mattina con un fastidioso fischio alle orecchie. Un biglietto sul frigo recita: “È morto il tuo amico Luigi. P.S. Mi sono presa…
Commento Finale - 68%

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Orecchie

Girato interamente in bianco e nero, in formato 4:3 e accompagnato dalla straordinaria espressività del protagonista Daniele Parisi, Orecchie è una commedia che riflette e fa sorridere in modo intelligente sulla follia di un mondo in cui ogni personaggio è assolutamente l’esasperazione del suo carattere distintivo. Attraverso un on the road a piedi lungo un giorno, Alessandro Aronadio pervade l'opera di un senso di smarrimento e scollamento dalla realtà che appare al protagonista folle e incomprensibile. Un prodotto illuminante, che non si pone l’obiettivo di rendere il mondo un posto migliore, piuttosto cerca di guardarlo in modo diverso, dandogli un’altra possibilità, con l’ambizione di trasformare l’odissea del protagonista in una riflessione esistenziale.

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About Federica Rizzo

Campana doc, si laurea in Scienze delle Comunicazioni all'Università degli Studi di Salerno. Web & Social Media Marketer, appassionata di cinema, serie tv e tv, entra a far parte della famiglia DarumaView l'anno scorso e ancora resiste. Internauta curiosa e disperata, giocatrice di Pallavolo in pensione, spera sempre di fare con passione ciò che ama e di amare follemente ciò che fa.

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