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Nerve – Recensione- Un Film di Henry Joost e Ariel Schulman

Fuori dal 15 giugno, Nerve mette in scena attraverso l’occhio del young adult le paranoie contemporanee legate ai social network. Tratto da romanzo di Jeanne Ryan.

Il merito principale di un film come Nerve (l’unico?), è l’andare a strappare il racconto young adult dal ghetto fantasy in cui Harry Potter l’ha relegato vent’anni fa. Da una vita ormai film e libri diretti ad un pubblico di adolescenti avevano preso a dogma lo spostare le vicende dei personaggi in improbabili mondi immaginari e fantascientifici, lasciando tutti i commenti alla realtà quotidiana del suo stesso pubblico a impliciti riferimenti tra le righe. Hunger Games è l’esempio più facile, ma le saghe per ragazzi ambientate in fantasmagorici mondi distopici o realtà alternative sono una costante fissa di questo millennio. Simpatia a pelle dunque per un progetto come Nerve, che decide di rivolgersi ai ragazzini (più ragazzine in realtà) parlando di ciò che più di ogni altra cosa definisce l’esistenza dei giovani millennials: l’egemonia dei social network.
Detto questo, pare quasi ridondante specificare che Nerve sia praticamente insalvabile.

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Il libro da cui è tratto, l’omonimo Nerve di Jeanne Ryan, è targato 2012, ma va dato atto alla sconosciuta autrice un certo occhio nel cogliere lo zeitgeist. Il soggetto del film pare scritto ieri pomeriggio, pullulante com’è di riferimenti a paranoie contemporanee come le psicosi da like, il contrasto tra la “persona” social e la vera realtà della nostra vita, e, ovviamente quanto involontariamente, al Blue Whale.

La storia: l’adolescente sfigatina Venus (Emma Roberts, 26 anni: in un dawson casting tra i più sfacciati degli ultimi tempi, tutti i personaggi sedicenni vengono interpretati da attori tra i 25 e i 30 anni) viene coinvolta dall’amica cheerleader e cool Sydney (Emily Meade, 28 anni) ad iscriversi al folle social network Nerve. Le regole: in cambio di cifre di denaro sempre più alte, gli iscritti a Nerve devono compiere, filmandosi con il telefonino, una serie di atti via via più folli e autolesionisti, per il sollazzo degli altri follower. Più la “prova” fornita dal server è pericolosa (si va da “bacia uno sconosciuto” a “guida bendato a cento all’ora”, come nel poster), più like e views piovono dagli altri iscritti. Più soldi arrivano, più viene scalata la classifica dei peggiori psicopatici del web, tutti determinati a superare le prove più assurde (assurde nel contesto di un film per ragazzini americani: niente erotismo o violenza, che pure a rigor di logica sarebbero le prime richieste di una piattaforma simile). Venus sarà affiancata dal misterioso Ian (Dave Franco, 32 anni), in una adrenalinica notte in tempo reale in cui si riscoprirà dipendente dal successo online, salvo ovviamente scoprire il lato oscuro di Nerve e delle persone che lo vivono.

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Parliamoci chiaro: ogni tipo di analisi sociologica sulla natura della social-dipendenza ha la profondità di opinione in merito di un sessantacinquenne. I maniaci di Nerve non hanno ovviamente una vita, sono vigliacchi che si nascondono dietro un nick, anime bestiali, così come i misteriosi creatori del social hanno oscure mire da villan bondiani. Venus e compagni dovranno capire che i veri valori sono i rapporti umani e familiari, e il web è territorio di illusioni e follia. Cose così.

Eppure, tanto male Nerve non è. Soffre di un adattamento faticoso, lascia diversi personaggi abbozzati (povera Juliette Lewis), butta lì false piste non approfondite e a tratti mette in scena dialoghi che hanno dell’increscioso (a un certo punto arrivano i nerd esperti del Dark Web, e sono dolori). Sceglie però il saggio approccio dei 100 minuti scarsi, taglia il superfluo e mantiene al centro il più classico high school drama. A patto di accettare il genere allora, ci si può anche divertire. Emma Roberts è simpatica, il corollario di amici sopportabile (la bitch dal cuore d’oro, l’ameba asiatica dal cuore d’oro, il nerd di cui sopra, anch’esso dal cuore d’oro). Il suo progressivo “uscire dal guscio” di ragazzina frustrata di periferia è canonico ma gestito con stile. Dave Franco ambiguo dal cuore d’oro lo diamo per buono, è comunque un passo avanti su Edward Cullen. In cabina di regia, i due shooter Joost e Sculman alzano a mille l’ipercinetismo e le trovate visive, forse a rappresentare la velocità e l’over-stimolazione visiva della navigazione online. Anche qui, fingiamo di darlo per buono.
In sostanza, non ci si annoia affatto. Certo, avere sedici o quattordici anni aiuterebbe.

Regia: Henry Joost, Ariel Shulman Con: Emma Roberts, Dave Franco, Emily Meade, Juliette Roberts Anno: 2017 Nazione: USA Distribuzione: 01 Distribution Durata: 96 min
Fuori dal 15 giugno, Nerve mette in scena attraverso l'occhio del young adult le paranoie contemporanee legate ai social network. Tratto da romanzo di Jeanne Ryan. Il merito principale di un film come Nerve (l'unico?), è l'andare a strappare il racconto young adult dal ghetto fantasy in cui Harry Potter l'ha relegato vent'anni fa. Da una vita ormai film e libri diretti ad un pubblico di adolescenti avevano preso a dogma lo spostare le vicende dei personaggi in improbabili mondi immaginari e fantascientifici, lasciando tutti i commenti alla realtà quotidiana del suo stesso pubblico a impliciti riferimenti tra le righe. Hunger…
Commento Finale - 55%

55%

High school drama sopportabile, azione young adult sufficiente, commento sociale dozzinale se non patetico, Nerve è comunque un prodotto godibile e sicura presa per il pubblico adolescente contemporaneo a cui mira.

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About Saverio Felici

(Roma, 1993) Lavora nei campi dell'editoria e della produzione audiovisiva. Scrive e collabora tra gli altri con Point Blank, Nocturno e Cineforum.

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