A nove mesi di distanza dall’uscita di Rosso Istanbul, Ferzan Ozpetek torna al cinema con un nuovo personalissimo omaggio ad una delle città più affascinanti e al tempo stesso misteriose del mondo. Dopo la metropoli turca, Ozpetek, con Napoli velata, sbarca nella caotica e sensuale città partenopea, sospesa tra modernità e tradizione.
Con Napoli Velata, Ferzan Ozpetek racconta con venatura al confine tra psicologico e noir la storia di Adriana (Giovanna Mezzogiorno), una donna come tante altre che una sera, ad una festa, conosce per caso Andrea (Alessandro Borghi), un giovane spregiudicato, sicuro di sé e affascinante. I due decidono di trascorrere insieme una notte di passione, ma in Adriana cresce rapidamente un sentimento più forte. Nella speranza che possa trattarsi del grande amore che le cambierà la vita, Adriana continua la sua vita in attesa della svolta. Questa arriva, ma non come la donna aveva immaginata: resta infatti coinvolta in un delitto che la trascinerà al centro di un’indagine dai contorni inquietanti, che metterà a repentaglio la sua vita e la sua salute mentale.
Cosa funziona in Napoli velata
Sensuale e onirico, Napoli Velata è un omaggio a Napoli, l’unica città al mondo in cui miseria e nobiltà, cultura e superstizione si mescolano in maniera così armoniosa, tanto da sedurre, ma che fa anche paura, che ride in faccia alla morte. Il nuovo film di Ferzan Ozpetek è un vortice senza apparente via d’uscita, un flusso di immagini e personaggi, luoghi e situazioni in opposizione: tra sacro e profano, magico e scientifico, vita e morte. La regia di Ozpetek è elegante, interessante e tesa a rappresentare la città di Napoli in tutta la sua bellezza, ma anche in tutta la sua tradizione e contraddizione.
Perché non guardare Napoli velata
Se da una parte Ozpetek decide di mostrare tanto (la bellezza della città, rappresentata soprattutto nei suoi angoli più ricercati e meno riconoscibili), in un erotismo che raramente viene mostrato con una tale efficacia al cinema, dall’altra il regista lavora per sottrazione, girando un noir che non viene mai sviluppato e un’indagine psicologica che non si conclude fino alla fine.
Raccontando Napoli come una vera e propria protagonista, sospesa tra arte e criminalità, in una storia tra il giallo e il surrealismo, Napoli velata riesce nell’intento tanto caro al regista turco: il racconto di una donna, Adriana, e delle diverse protagoniste femminili che attraversano la storia.