La Mummia: Film di apertura del universo cinematografico condiviso denominato “Dark Universe”, la nuova versione de “La Mummia” rappresenta l’origin story del personaggio di Nick Morton, avventuriero delinquente interpretato dal sempreverde Tom Cruise, che dissotterra la tomba della principessa egizia Ahmaneth, risvegliando la sua mummia e scatenando una maledizione che colpirà l’intera umanità.
Si sta sempre più affermando come tendenza di recente la volontà di creare inediti universi cinematografici condivisi, in quanto essi garantiscono un certo quantitativo di film senza il dispendio di idee troppo originale, sempre più rare nell’industria hollywoodiana odierna. Nasce così questo “Dark Universe” di madre Universal Pictures, che vedrà come protagonisti i più grandi mostri della storia del cinema come Dracula, la creatura di Frankestein e, per l’appunto, la Mummia.
Questo concepimento di tale agglomerato di pellicole non risulterebbe nemmeno così indigesto, se non si mescolasse con un’altra tendenza dei tempi odierni, ancora più fastidiosa e tediosa, ovvero l’inserimento dell’elemento di matrice action anche quando non era per niente richiesto. Non che La Mummia non si presentasse come un blockbuster caciarone, ma il materiale horroroso presentato è talmente ridotto all’osso da palesarsi agli occhi degli spettatori come una sonora presa in giro. Questa sensazione viene ancora più accentuata dal fatto che si citi, anche in modo estremamente intelligente, esponenti del cinema horror del passato, come “Un lupo mannaro americano a Londra” di John Landis e la saga de “La Casa” di Sam Raimi; purtroppo tali risicati barlumi di speranza vengono compensati dalla continua ricerca di modernità del prodotto, fattore che non fa altro che affossarlo.
Difatti, l’impatto post-visione è quello di aver assistito alla presentazione di uno spettacolo sì godibile, ma inconcludente e martoriato dal montaggio, nel quale La Mummia che capeggia nel titolo diventa un’improbabile icona del genere action totalmente fuori posto.
Commento Finale - 55%
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L’inizio di questo Dark Universe non è certamente tra i più esaltanti: se la Universal nella trattazione delle sue icone mostruose aveva dato prove ben peggiori con Dracula Untold e I, Frankenstein, La Mummia è un piccolo passo in cui tuttavia l’atmosfera viene inutilmente spettacolarizzata in favore del fattore intrattenimento, ma persiste il senso di insoddisfazione per il trattamento riservato a tali immortali, nel vero senso della parola, personaggi.