Mister Felicità, la nuova commedia di Alessandro Siani al cinema dal 01 gennaio 2017 con 01 Distribution.
Alessandro Siani, dopo i successi de Il Principe Abusivo e Si Accettano Miracoli torna sul grande schermo con la sua ultima commedia, Mister Felicità (della quale è regista e co- sceneggiatore insieme a Fabio Bonifacci): questa volta il comico campano interpreta Martino, un classico “inattivo” che non trova lavoro, ma nemmeno fa molto per cercarlo. Quando raggiunge sua sorella Caterina in Trentino, accade qualcosa di totalmente imprevisto, perché la ragazza ha un incidente e servirebbe una costosa operazione alla gamba che non si possono permettere a livello economico. Toccherà a Martino farsi venire un’idea per aiutarla, magari iniziando a trovare un lavoro; prova così a sostituire Caterina – donna delle pulizie – presso la villa del dottor Guglielmo Gioia, noto mental coach dalla fama internazionale: questo incontro gli fornirà il pretesto per “rubare” il mestiere al dottore, calandosi nei suoi panni.
Partendo da uno spunto interessante – e da un’idea abbastanza lontana dagli standard di scrittura italiani – Siani ha provato, almeno su carta, a fare la differenza nel panorama limaccioso delle commedie distribuite durante il periodo delle feste; il risultato effettivo, però, si distacca di gran lunga dalle aspettative, vittima degli alti e bassi di un ritmo fragile pronto a soccombere alle esigenze del mercato. Sfruttare le potenzialità comiche ed episodiche degli innumerevoli incontri (surreali) tra il falso mental coach Martino e i suoi clienti poteva rivelarsi un’idea vincente, grazie comunque anche alla presenza comica garbata di Siani, ma lasciare che questa esile struttura narrativa venga contaminata e infettata da una serie infinita – e retorica – di luoghi comuni appesantisce a tal punto il ritmo del racconto da spingerlo verso un’inesorabile stagnazione: la romance fragile tra la bella – ed eterea – pattinatrice con il nullafacente dal sorriso guascone (ma dal buon cuore), le rivelazioni sulla problematica situazione famigliare di lei sono solo alcuni dei cliché che vengono arricchiti da vecchie gag prive di smalto e umorismo, dove perfino Siani – che ha un passato da comico monologhista alle spalle – si impantana senza pietà, somigliando ad un maldestro tentativo di nostalgica rievocazione dei tempi, dei ritmi e dei respiri delle commedie di Massimo Troisi.
Mister Felicità è sicuramente più godibile, fruibile ed apprezzabile delle tante commedie italiote confezionate su misura per rispettare i canoni delle feste, trattandosi comunque di un film “educato”, gentile, rassicurante nella sua confezione (attraverso la quale viene presentata sul grande schermo); ma, nonostante questi punti a proprio favore, dimostra come la strada della Commedia sia ancora lunga e irta di ostacoli, lastricata di buone intenzioni e tentativi falliti: un cast orchestrato con armonia, una regia approssimativa e una scrittura sottotono non bastano né a rinnovare i fasti di un genere – la commedia – né a soddisfare il palato del pubblico, soprattutto di quello più esigente. La sensazione che rimane è quella di un prodotto in fieri, di un atto mancato o di un’occasione sfumata per realizzare un film di puro, semplice e piacevole intrattenimento per tutti.
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Commento Finale - 55%
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Partendo da uno spunto interessante – e da un’idea abbastanza lontana dagli standard di scrittura italiani – Siani ha provato, almeno su carta, a fare la differenza nel panorama limaccioso delle commedie distribuite durante il periodo delle feste; il risultato effettivo, però, si distacca di gran lunga dalle aspettative, vittima degli alti e bassi di un ritmo fragile pronto a soccombere alle esigenze del mercato. La sensazione che rimane è quella di un prodotto in fieri, di un atto mancato o di un’occasione sfumata per realizzare un film di puro, semplice e piacevole intrattenimento per tutti.