Paola Cortellesi e Antonio Albanese, per la prima volta sul grande schermo insieme in Mamma o Papà?, sono Valeria e Nicola, due genitori che, dopo il divorzio, si fanno la guerra per scaricare all’altro la custodia dei figli.
Remake italiano della commedia francese Papa ou maman?, diretta da Martin Bourboulon nel 2015, Mamma o Papà? propone un capovolgimento delle canoniche dinamiche alla Kramer vs Kramer riguardanti l’affidamento dei figli di genitori separati. Valeria e Nicola sono pronti a divorziare e si preparano a comunicare la loro scelta ai tre figli: un adolescente no global, una pre-teen incollata allo smartphone e un piccolo nerd, tutti egualmente ostili nei confronti degli imbelli genitori. Ma quando viene accettata la richiesta di Nicola di esercitare la sua professione di ginecologo in Mali per sette mesi e contemporaneamente a Valeria, ingegnere edile, viene offerto un trasferimento in Svezia di analoga durata, quella che era una trattativa civile si trasforma in una lotta all’ultimo sangue non già per ottenere la custodia dei figli, bensì per rifilarla all’altro.
Con leggerezza, Mamma o Papà? tocca una serie di temi delicati come il divorzio, l’affidamento, il rancore che spesso purtroppo si crea in queste situazioni, lo spaesamento dei figli, la consuetudine che vuole che sia la donna a rinunciare alla carriera per garantire la stabilità emotiva ai figli. Nonostante molti elementi potenzialmente utilizzabili, il ritmo della commedia tarda ad intravedersi dilungandosi in un prologo, molto lungo, che mette in mostra la perfezione della famiglia arrivando al punto di annoiare. E quando scatta l’atteso meccanismo di perversione nei confronti dei figli è ormai troppo tardi.
Caratteri e stili troppo diversi fra loro non permettono di decifrare gli intenti della storia: quando i personaggi diventano grotteschi, le possibili analisi sulle figure genitoriali sono ormai perse per sempre. Con qualche amante di troppo e un individualismo non sufficientemente motivato, Mamma o Papà? non riesce a raccontare un tema delicato come quello della famiglia. Nella gara per essere i peggiori genitori del mondo, Paola Cortellesi e Antonio Albanese funzionano come coppia comica, nonostante l’accento veneto adottato, che quasi infastidisce, e il ruolo troppo artificioso dalla sempre brillante Cortellesi.
Con dialoghi scarni ed un ritmo lento, Mamma o Papà? ha il sapore di una commedia potenzialmente importante ma dall’esito inatteso. La verve comica dei due protagonisti principali risulta trattenuta da una caratterizzazione inusuale per i due mattatori. Abituati a vederli “liberi” di esprimersi, li ritroviamo nei panni stretti del perbenismo, incastrati tra una gag e l’altra in un puzzle disomogeneo di scene.
Commento finale - 60%
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Mamma o Papà?
Remake italiano della commedia francese Papa ou maman?, diretta da Martin Bourboulon nel 2015, Mamma o Papà? propone un capovolgimento delle canoniche dinamiche alla Kramer vs Kramer riguardanti l’affidamento dei figli di genitori separati. Con dialoghi scarni ed un ritmo lento, Mamma o Papà? ha il sapore di una commedia potenzialmente importante ma che non riesce ad esserlo. La verve comica dei due protagonisti principali risulta trattenuta da una caratterizzazione inusuale per i due mattatori. Abituati a vederli "liberi" di esprimersi, li ritroviamo nei panni stretti del perbenismo, incastrati tra una gag e l'altra in un puzzle disomogeneo di scene.