In occasione della Giornata della Memoria arriva al cinema Maestro, il docufilm sulla vita e l’ambizioso progetto di Francesco Lotoro, il pianista che ha registrato e raccolto le musiche composte e cantate nei lager durante la Seconda Guerra Mondiale.
Docufilm italo-francese di Alexandre Valenti, che Istituto Luce-Cinecittà proporrà in 80 sale il 23 gennaio, in occasione della Giornata della Memoria, e poi renderà disponibile per le scuole dal 27, Maestro, Alla ricerca della musica nei Campi segue la storia di Francesco Lotoro, pianista e compositore ebreo di Barletta, che si pone uno scopo da raggiungere nella vita: recuperare tutte le musiche prodotte nei campi di prigionia. L’intento è quello di restaurarle, trascriverle e poi suonarle per dar loro la voce che si meritano, perchè non siano state composte invano e non siano seppellite dalla memoria.
Impostato come un road movie, un viaggio che attraversa Polonia, Francia, Praga, fino a Rio de Janeiro, il regista Alexandre Valenti “pedina” Lotoro nel suo denso pellegrinaggio. Spesso una lotta contro il tempo, perché i pochi sopravvissuti hanno età avanzate, perché i figli o i nipoti degli scomparsi spesso non apprezzano la curiosità dell’intruso. Eppure, quelli che il pianista riesce a recuperare, sono documenti straordinari: musica scritta su qualsiasi mezzo di fortuna, sacchi di iuta, carta igienica, ritagli di stoffa o magari impressa solo nella memoria di chi è tornato dall’inferno, e lì caparbiamente custodita.
Maestro, Alla ricerca della musica nei Campi è toccante ma mai retorico e mantiene uno sguardo pudico, che non indugia sulle macerie, ma mira ad un futuro che restituisca una magnifica dignità a tutti coloro che furono le innocenti vittime dell’olocausto. L’opera, inoltre, è contagiata dall’energia con il quale “il Maestro” rintraccia i sopravvissuti, spesso novantenni o addirittura centenari, come l’ebrea Wally Karvéno che, all’inizio del film, gli apre sorridente la porta della sua casa parigina. Arzilla, truccata, spiritosa, la signora compose nel 1941, prigioniera nel campo di Gurs, un “Concertino” mai eseguito: fu un modo per non soccombere alla brutalità, alla fame e al presagio di morte.
Raccogliendo fino ad oggi più di 4.000 spartiti, eseguendo 400 musiche e riportando in vita melodie composte come atto creativo per non soccombere alla “morte” dell’anima nei Campi di concentramento, Francesco Lotoro è il perno su cui si regge Maestro, Alla ricerca della musica nei Campi. Il film diviene, così, melodia che attraversa il vento della Storia, e giunge a noi chiedendoci di ascoltare, di fare nostre quelle note scritte su materiali consunti, per riportare in vita chi fu sterminato durante la stagione più buia del secolo scorso.
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Maestro
Docufilm italo-francese di Alexandre Valenti, che Istituto Luce-Cinecittà proporrà in 80 sale il 23 gennaio, in occasione della Giornata della Memoria, Maestro, Alla ricerca della musica nei Campi segue la vita e l’ambizioso progetto di Francesco Lotoro, il pianista che ha registrato e raccolto le musiche composte e cantate nei lager durante la Seconda Guerra Mondiale. Il film è toccante ma mai retorico e mantiene uno sguardo pudico, che non indugia sulle macerie, ma mira ad un futuro che restituisca una magnifica dignità a tutti coloro che furono le innocenti vittime dell'olocausto.