Tratto dal celebre caso giudiziario Loving vs. Virginia, Jeff Nichols, al suo quinto lungometraggio, firma un dramma di interesse sociale. Loving racconta in modo poetico la lotta per i propri diritti e per il diritto di amare.
Balzato all’attenzione della critica soprattutto per Take Shelter nel 2011, con il quale vinse anche il Premio Settimana della critica al Festival di Cannes, e dopo il fantascientifico Midnight Special, il regista statunitense Jeff Nichols cambia completamente genere con Loving. Vittime di una persecuzione folle, basata sulla regola secondo cui il matrimonio misto andava contro la pace e la dignità del benessere societario, Joel Edgerton (Richard Loving) e Ruth Negga (Mildred Loving) sono soprattutto i protagonisti di una splendida storia d’amore, la coesione tenera e solida di una coppia diversa (lui schivo e taciturno, lei solare e controllata) e attraversata da un amore vero e sincero.
Loving si ispira alla storia vera di Richard e Mildred Loving, lui bianco e lei di colore, la cui relazione fu dichiarata fuorilegge dallo stato della Virginia verso la fine degli anni ’50, quando il matrimonio interrazziale era ancora vietato, conducendoli ad una lotta di nove anni per conquistare il diritto di vivere come una famiglia nella loro città natale. Rileggendo la vicenda da una prospettiva intima, tanto che Richard e Mildred sono narrati con delicatezza e distacco, quasi con timore di una deriva spettacolare. Nichols si concentra sulla storia d’amore e in tutto il film la realtà sociale statunitense degli anni ‘60 con sue tensioni razziali ne rimane quasi totalmente fuori, evocata soltanto per scandire l’incedere cronologico della vicenda.
È chiaro fin dal titolo il modo in cui Nichols ha deciso di approcciarsi al film: nel modo più semplice possibile, mettendosi al servizio della storia, sottolineando quanto i valori in ballo siano più importanti del modo in cui vanno comunicati, quanto a volte il messaggio sia più importante dell’autorità del regista. La macchina da presa, perciò, si muove con eleganza attraverso la vita della coppia, che nonostante la fatica non si rassegna ad essere colpevolizzata per il semplice fatto di amarsi. Strepitose le interpretazioni dei due protagonisti, pacate e misurate, mai sopra le righe, di un’intensità emozionale spiazzante: Joel Edgerton porta sullo schermo un uomo affranto ma mai vinto, raccontandone l’anima attraverso i gesti, mostrando l’immenso amore per Mildred incredibilmente viva, pulsante magicamente interpretata da Ruth Negga.
In un film che non si piega mai al dramma o al pietismo, in cui ogni sentimento è mostrato, ma con discrezione, Loving riesce ad essere una consapevole analisi sociale senza società, un film di denuncia in cui per la prima volta la storia non è al servizio del regista ma in cui il regista si mette al servizio della storia, raccontandola senza filtri ideologici, grazie ad una regia poetica e un’attenzione al dettaglio che si traducono in realismo narrativo.
Commento finale - 75%
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Loving
Tratto dal celebre caso giudiziario Loving vs. Virginia, Loving si ispira alla storia vera di Richard e Mildred Loving, lui bianco e lei di colore, la cui relazione fu dichiarata fuorilegge dallo stato della Virginia verso la fine degli anni ’50, quando il matrimonio interrazziale era ancora vietato, conducendoli ad una lotta di nove anni per conquistare il diritto di vivere come una famiglia nella loro città natale. Approcciandosi al film nel modo più semplice possibile, mettendosi al servizio della storia e sottolineando quanto i valori in ballo siano più importanti del modo in cui vanno comunicati, Nichols firma un film che non si piega mai al dramma o al pietismo, in cui ogni sentimento è mostrato, ma con discrezione, senza esasperazione.