Alla dodicesima edizione della Festa del Cinema di Roma, Infinity celebrerà i 35 anni della pellicola di Carlo Verdone Borotalco in versione restaurata
Era il 1982 quando uscì nelle sale Borotalco, capolavoro della cinematografia del regista e attoreCarlo Verdone che ha fatto la storia del nostro cinema. Dopo 35 anni, Infinity, in collaborazione con Istituto Luce Cinecittà e il Centro Sperimentale di Cinematografia, celebra la famosa pellicola in versione restaurata nell’importante cornice della Festa del Cinema di Roma, giunta alla sua dodicesima edizione. Il pubblico potrà godere anche della versione restaurata di Sacco e Vanzetti di Giuliano Montaldo, Dillinger è morto di Marco Ferreri e Miseria e nobiltà di Mario Mattoli.
[amazon_link asins=’B007PN7ADA,B075S94RW8′ template=’ProductCarousel’ store=’darumaviewit-21′ marketplace=’IT’ link_id=’a764229c-adb6-11e7-a108-ad1845974bf9′]Oltre a essere uno dei suoi film più famosi e citati, Borotalco, opera terza diVerdone, rappresenta per lui un importante punto di svolta.
In primis perché registra l’abbandono della struttura a episodi in favore di una sola linea di racconto in cui l’attore e regista recita, per la prima volta, nei panni di un solo personaggio.
In Borotalco si delinea quell’irresistibile mix di comicità e malinconia, archetipo narrativo di tutto il Verdone che verrà.
L’autore affida l’elemento più ridanciano dell’opera al parterre dei caratteristi (l’irresistibile guitto Manuel Fantoni interpretato dal compianto Angelo Infanti e il Mario Brega dell’immortale scena delle “olive greche”) per restituirci attraverso quest’uomo qualunque un’istantanea per nulla scontata dell’Italia dei primi anni ‘80, e una ricostruzione realistica dei sentimenti dei giovani di allora e di una certa epoca poi detta, talvolta anche gratuitamente, del “riflusso”.
Insieme a Carlo Verdone e ai già citati Angelo Infanti e Mario Brega impossibile non menzionare l’intero cast: Eleonora Giorgi, Christian De Sica, Enrico Papa, Roberta Manfredi.