In arte Nino, Elio Germano è Nino Manfredi in un ritratto inedito dell’attore, tra i più amati ed iconici del Cinema italiano. Lunedì 25 settembre in prima serata su Rai1, un’unica serata per omaggiarlo.
Sarà il lunedì sera a ospitare il film In arte Nino, omaggio al grande Nino Manfredi, istrionico artista, sublime interprete e icona del cinema e della tv. Una prima serata che racconta la storia di uno dei più grandi attori della nostra Italia, che ci porta nella vita di Nino Manfredi, a contatto con i sogni di un ragazzino che voleva vivere di arte ma che ha incontrato sin da subito tante difficoltà, per poi diventare quel grande artista che tutti abbiamo conosciuto, sicuramente uno tra i più grandi. Il film, che andrà in onda il 25 settembre su RaiUno in prima serata, porta la firma del figlio di Nino, Luca Manfredi, che lo ha scritto con il protagonista, un sensibile e poliedrico Elio Germano. E’ la sua interpretazione a far volare alta la pellicola, prodotta per Rai Fiction da Francesco e Federico Scardamaglia per Leone Cinematografica.
In 100 minuti In arte Nino racconta gli esordi di Saturnino Manfredi e la difficile vita che lo ha accompagnato, dal 1939 fino al grandissimo successo del 1959. Un racconto che si sofferma sulla prima parte della vita dell’attore, quella difficile, quella scandita dalla malattia e dalla ricerca della realizzazione di un sogno. Dalla gioventù alla scoperta dell’amore per la recitazione, passando dalla gavetta ai tanti sacrifici, fino all’amore per Erminia. Un racconto ricco di citazioni e di preziosi camei di alcuni dei suoi più famosi personaggi, che vengono sapientemente inseriti nella storia del film tv.
Elio Germano si immedesima perfettamente nel personaggio mutuandone non sono i gesti, il sorriso, ma l’andatura un po’ sciatta e dinoccolata. E la voce, calata sull’accento ciociaro, quello che fece di Manfredi un divo del piccolo schermo con il barista di Ceccano e tante altre macchiette. Una pellicola che ha il pregio di avere una buona prova di tutti gli interpreti (oltre a Germano, Miriam Leone nella parte di Erminia, Paola Minaccioni, Leo Gullotta, Giorgio Tirabassi, Stefano Fresi, Duccio Camerini, Anna Ferrazza) e nella cura dell’ambientazione, che tira fuori anche le insegne d’antan della Lavazza e dei costumi. La sceneggiatura mostra qualche ingenuità e qualche licenza “poetica” di troppo ma regala anche invenzioni godibilissime e piacevoli.
In arte Nino, è il racconto del viaggio lungo e a volte tortuoso verso la celebrità di un esile e cagionevole ragazzo di nome Saturnino che nato nella periferica Ciociaria arriva a Roma per realizzare il suo più grande sogno: diventare attore. I primi passi, quindi, di quella che non è stata solo una sfavillante carriera, ma anche e soprattutto una sconfinata storia d’amore. Non c’è solo posto per l’arte nella vita di Nino Manfredi: la cosa più importante della sua vita, o meglio la persona che gli ha cambiato la vita è sicuramente la sua Erminia.