Divertente esordio alla regia per Fabio Fulco che, con Il Crimine non va in Pensione, racconta di un gruppo di arzilli e tenaci vecchietti alle prese con la terza età. Una commedia all’italiana che fa sorridere ma anche riflettere su temi importanti attinenti al sociale.
Per il suo esordio alla regia, Fabio Fulco sceglie una esilarante e colorata commedia, Il Crimine non va in Pensione, che mostra uno spaccato delle giornate di un gruppo di simpatici vecchietti trascorse al centro anziani “La Serenissima”, tra impegnative partite a carte, faticosi tornei a bocce e immancabili e cervellotici sudoku e cruciverba. La loro tranquillità viene sconvolta dal malore di una signora Edda (Silvana Bosi) che scopre di aver perso tutti i risparmi scommettendo illegalmente al bingo: da qui ha inizio una vera e propria avventura. Per venire incontro all’amica e aiutarla a riprendersi, a Ersilia (l’indimenticata Gisella Sofio), intraprendente e geniale ottantenne, viene in mente un’idea davvero rivoluzionaria: rapinare il bingo.
Affrontando l’annosa questione degli anziani che tra l’abbandono e la solitudine finiscono nella rete della dipendenza dal gioco, Il Crimine non va in Pensione riesce ad affrontare con leggerezza e garbo anche il tema del riscatto sociale. La pellicola scorre in maniera leggera e divertente, tra gag e ben chiare citazioni, mantenendo per tutta la durata un’atmosfera solare, intrisa di profonda umanità e tenerezza.
Avvalendosi di un cast d’eccezione, esaltandone le splendide caratteristiche e sfruttando a meraviglia le cadenze dialettali dei suoi attori – Orso Maria Guerrini, storico testimonial della Birra Moretti, attore di un carisma e una voce impressionante, Maurizio Mattioli, in splendida forma come non lo si vedeva da tempo, grandi conferme come Stefania Sandrelli ed Ivano Marescotti, senza dimenticare assolutamente Gisella Sofio, scomparsa lo scorso 27 gennaio e il cameo esilarante di Franco Nero – Fulco gioca la carta vincente dell’alternanza tra humor romano e napoletano, dando vita a personaggi tanto paradossali quanto divertenti.
Attraverso una comicità genuina, avulsa da ogni tipo di volgarità e incentrata sulla caratterizzazione dei protagonisti, Il Crimine non va in Pensione è un film corale che richiama alla mente la commedia italiana anni Cinquanta-Sessanta, dove attraverso la comicità venivano mostrati pregi e difetti del Belpaese e dei suoi abitanti. L’ingresso nelle sale, inoltre, sarà gratuito tanto a chi avrà varcato la soglia dei 70 anni quanto agli eventuali accompagnatori under 20. Una bella iniziativa che speriamo porti insieme al cinema nonni e nipoti.
Commento Finale - 60%
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Il Crimine non va in Pensione
Affrontando l’annosa questione degli anziani che tra l’abbandono e la solitudine finiscono nella rete della dipendenza dal gioco, Il Crimine non va in Pensione riesce ad affrontare con leggerezza e garbo anche il tema del riscatto sociale. La pellicola scorre in maniera leggera e divertente, tra gag e ben chiare citazioni, mantenendo per tutta la durata un'atmosfera solare, intrisa di profonda umanità e tenerezza. Avvalendosi di un cast d’eccezione, esaltandone le splendide caratteristiche e sfruttando a meraviglia le cadenze dialettali dei suoi attori, Fulco gioca la carta vincente dell’alternanza tra humor romano e napoletano, dando vita a personaggi tanto paradossali quanto divertenti.