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Il cratere – Recensione – Un Film di Silvia Luzi e Luca Bellino

Presentato al Festival di Venezia 2017, in concorso nella sezione Settimana Internazionale della Critica, Il cratere, primo film di finzione per i registi di documentari Silvia Luzi e Luca Bellino.

Rosario è un ambulante, gira con la famiglia, il suo camion e i suoi peluches per le fiere in Italia, arrivando con fatica alla fine del mese. Sharon è la figlia di Rosario, ha tredici anni e canta canzoni romantiche da quando era ancora più piccola. Rosario vede in lei la sua ancora di salvezza, la sua navetta spaziale che lo porterà lontano da dove si trova adesso.

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Silvia Luzi e Luca Bellino sono due registi di documentari che esordiscono con Il cratere al lungometraggio di finzione.  Il cratere è il solo titolo italiano nella selezione della Settimana Internazionale della critica al Festival di Venezia 2017.L’approccio documentaristico è però un elemento predominante anche di questo film, la vicinanza dei volti, la camera che segue, a volte stando letteralmente addosso, i protagonisti, o ne scruta gli occhi, in primissimi piani prolungati a cercare un’emozione.

Il cratere pesca dallo stesso mare, quello napoletano, in cui ci aveva immersi Indivisibili di Edoardo De Angelis lo scorso anno, sempre al festival di Venezia. E con questo film ha in comune anche la volontà dei protagonisti di avere  successo con le canzoni neomelodiche per riscattarsi da una vita di fatiche e di stenti.

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A differenza del film di De Angelis però, in cui c’erano molti più elementi fantastici e di finzione e la ribellione al padre era doppia ed esplosiva, qui la frizione tra padre e figlia è vissuta in maniera più interiore. Sharon, infatti, non vuole prendere un’altra strada. La musica è la sua vita, ma, nonostante la giovane età, capisce che le pressioni di suo padre sono più rivolte al proprio bene personale piuttosto che al suo. La lotta è a due, il resto della famiglia, altri quattro figli e la madre, non partecipano a questa separazione, sono distanti, non si accorgono neanche quando il dramma arriva al suo apice. Solo la madre si avvicinerà alla figlia per spronarla a essere se stessa, a prendere delle decisioni. Dal suo canto il padre vive la difficoltà del dialogo con la figlia  e la disperazione per la mancanza di un  successo immediato nel silenzio, che si contrappone alle urla con le quali è solito  richiamare i clienti alle fiere e con le quali si rivolge  alla figlia per stimolarla a dare il meglio di sè.

Dopo i riconoscimenti per La minaccia, documentario su Chavez e Dell’arte della guerra, questo esordio alla finzione è promettente, con alcune scelte registiche belle e poetiche, di sicuro è un film importante.

Regia: Luca Bellino, Silvia Luzi Con: Sharon Caroccia, Rosario Caroccia Anno: 2017 Durata: 93 Min. Paese: Italia
Presentato al Festival di Venezia 2017, in concorso nella sezione Settimana Internazionale della Critica, Il cratere, primo film di finzione per i registi di documentari Silvia Luzi e Luca Bellino. Rosario è un ambulante, gira con la famiglia, il suo camion e i suoi peluches per le fiere in Italia, arrivando con fatica alla fine del mese. Sharon è la figlia di Rosario, ha tredici anni e canta canzoni romantiche da quando era ancora più piccola. Rosario vede in lei la sua ancora di salvezza, la sua navetta spaziale che lo porterà lontano da dove si trova adesso. Silvia Luzi…
Commento Finale - 76%

76%

Una storia vera e attuale raccontata dai suoi protagonisti

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