Opera prima del regista Fabrizio Maria Cortese, Ho amici in Paradiso racconta uno spaccato della vita del Centro di riabilitazione Don Guanella, della sua mission e la sua spiritualità, con l’allegria della commedia e riunendo, accanto agli attori professionisti, alcuni ospiti disabili del centro di riabilitazione.
Presentato come “evento speciale” alla Festa del Cinema di Roma nella sezione Alice nella città, Ho amici in Paradiso, opera prima del regista Fabrizio Maria Cortese che ne è anche autore della sceneggiatura con Giulia Lusetti e Stefano Piani, racconta la vicenda di Felice Castriota (Fabrizio Ferracane), commercialista salentino, impulsivo e superficiale, ambizioso e avventato, immischiato nel riciclo dei soldi della malavita. Beccato in flagrante, il Procuratore della Repubblica di Lecce gli propone, invece della galera, i domiciliari ai servizi sociali, se denuncia il boss U’ Pacciu. Così finisce a scontare la pena al centro Don Guanella di Roma e scopre una realtà completamente diversa da quella che si aspettava.
Prodotto dalla Golden Hour Films con Rai Cinema, in associazione con l’Opera don Guanella e DESI, in collaborazione con Ufficio Nazionale per le Comunicazioni Sociali della Conferenza Episcopale Italiana e la Fondazione Ente dello Spettacolo, Ho amici in Paradiso pur parlando di un tema come l’handicap, lo affronta con leggerezza e senza falsi pietismi, fondendo realtà e finzione e unendo nel cast attori professionisti e i veri ospiti del centro Don Guanella. Tra i temi affrontati, la bellezza della diversità, il servizio sociale come luogo di rinascita ai valori autentici della vita, l’amicizia come “anticipazione” del paradiso in terra, l’inclusione sociale delle persone con disabilità, il volontariato come via per riscoprire la bellezza del dono di sé agli altri.
Queste scelte narrative permettono al regista Cortese di confezionare una storia per famiglie, che possa veicolare il messaggio ad un’ampia platea, che potrà godere di un racconto che mai spinge il pedale sul dramma, riuscendo persino ad evidenziare gli enormi handicap di chi, normodotato, smette di evolversi umanamente, come lo stesso protagonista. Un film leggero ed amabile che racconta la storia del cambiamento di un uomo, di un percorso che si snoda attraverso l’amore, l’amicizia, il dialogo, la comprensione e il linguaggio, votato alla ricerca del modo migliore di esprimere un messaggio.
Ho amici in Paradiso non è un film perfetto nella forma, ma è un film sincero, delicato, con un andamento televisivo e personaggi ben delineati che tende a far emergere i suoi contenuti, mescolando la commedia al cinema sociale che adopera la settima arte per trasmettere messaggi.
Commento finale - 65%
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Ho amici in Paradiso
Opera prima del regista Fabrizio Maria Cortese, Ho amici in Paradiso racconta la vicenda di Felice Castriota (Fabrizio Ferracane), commercialista salentino, impulsivo e superficiale, ambizioso e avventato, immischiato nel riciclo dei soldi della malavita. Beccato in flagrante, il Procuratore della Repubblica di Lecce gli propone, invece della galera, i domiciliari ai servizi sociali, se denuncia il boss U’ Pacciu. Così finisce a scontare la pena al centro Don Guanella di Roma e scopre una realtà completamente diversa da quella che si aspettava. Il film, pur parlando di un tema come l’handicap, lo affronta con leggerezza e senza falsi pietismi, fondendo realtà e finzione e unendo nel cast attori professionisti e i veri ospiti del centro Don Guanella. Un'opera non perfetta, ma sincera, delicata, che tende a far emergere i suoi contenuti, mescolando la commedia al cinema sociale.