Guardiani della Galassia Vol. 2: La più sgangherata banda di eroi che la galassia abbia mai conosciuto torna con un secondo capitolo, dopo il grande successo globale del primo episodio targato Marvel Studios.In questa nuova avventura la ciurma capitanata da Peter Quill, tra una minaccia e l’altra, rappresentata dall’esercito di Sovereign e dai Ravagers, finalmente farà la conoscenza del padre di quest’ultimo, ovvero Ego, il pianeta vivente.
Nel 2014 l’inaudito ed inaspettato riscontro ampiamente positivo che il primo capitolo dei Guardiani della Galassia ebbe sia da parte della critica che da quella del pubblico, diede definitivamente risposta al suddetto quesito: è possibile creare nel XXI secolo un cult movie istantaneo di genere sci-fi basato su personaggi pressoché sconosciuti al grande pubblico? Contro ogni possibile aspettativa o previsione infatti, James Gunn, unico vero autore che i Marvel Studios possono annoverare nella loro personale scuderia di registi, è riuscito ad imprimere rapidamente questi personaggi nell’immaginario collettivo grazie ad una sceneggiatura attenta a risaltarne le caratteristiche, ma soprattutto ai rapporti con gli altri membri del gruppo.
Sotto questo aspetto, questo secondo volume non si smentisce assolutamente: ancor più del suo predecessore esplora la psicologia dei personaggi, sia delle new entries che dei graditi ritorni, mostrandone un inedito livello di introspezione.
La trama e l’intreccio in questo modo, per venire incontro alla necessità di un maggiore approfondimento dei Guardiani e delle personalità che gli orbitano attorno, si fanno più statici: l’elemento esplorativo, che nel primo film rappresentava il filo conduttore dell’intero svolgimento, viene in questo secondo volume ridotto all’osso.
Questa annotazione però non rappresenta assolutamente un difetto in Guardiani della Galassia Vol. 2, dato l’enorme materiale su cui si può lavorare anche evitando di introdurre pianeti o personaggi decisamente poco utili all’evoluzione della vicenda: James Gunn si diverte come un bambino a disseminare per tutta la durata del film citazioni alla cultura pop anni 70 e 80, in primis con l’incisiva e memorabile colonna sonora (anche qui parte integrante del racconto), ma soprattutto sperimentando trovate registiche innovative, regalando sequenze mozzafiato o visivamente esilaranti.
Difatti, grande spazio, soprattutto nella prima parte, viene dato alla vena comica di Gunn, che in questo caso esplode in tutto il suo potenziale, in particolare con Drax, perfetto comic-relief, a dimostrazione che un buon regista può permettere anche ad un attore non proprio brillante di dare prova di ottime performance.
Detto questo sembrerebbe che questo Guardiani della Galassia Vol. 2 non sia altro che una copia sputata (seppur ben riuscita) del suo fortunato primo capitolo, ed in parte è proprio così, ma Gunn eleva la gravitas della materia raccontata a livelli mai raggiunti da un cinecomic Marvel, nella costruzione del villain della pellicola (tra i più incisivi ed interessanti proposti dalla Casa delle Idee), ma in particolare nel finale, nel quale dimostra di essere in grado di destreggiarsi egregiamente tra il comico ed il pathos, causando un’ondata generale di commozione durante l’epilogo.
Commento Finale - 80%
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Guardiani della Galassia volume 2 risulta quindi un ottimo sequel, che supera in numerosi aspetti il suo predecessore, pur replicandone solo in parte la freschezza e l’originalità: gli stilemi del primo capitolo rimangono identici, ma amplificati all’ennesima potenza e con più coscienza da parte di James Gunn delle potenzialità di ogni singolo personaggio. Ecco servita la “space-comedy” definitiva!