Amy Adams, ospite al Giffoni Film Festival 2017, incanta la giuria e ammutolisce la sala Truffaut, tutta concentrata in un silenzio estatico. La star nata in Italia si intrattiene con i ragazzi e racconta molto di sè, del suo passato e di come sceglie i suoi personaggi.
Sembrava non avesse confermato la sua presenza, invece, al Giffoni Film Festival Amy Adams è arrivata e ha stregato tutti. Nata in Italia, a Vicenza, cinque nomination all’Oscar e due Golden Globe, la Adams è la seconda star internazionale di scena al Giffoni Experience. Una carriera che l’ha portata in pochi anni a diventare una delle attrici più celebrate della sua generazione, capace di inanellare una schiera di interpretazioni memorabili: “Ho iniziato con la danza e poi sono passata alla recitazione perché non avevo superato gli esami di chimica e, siccome avrei voluto fare il medico, non mi pareva un segnale molto incoraggiante – racconta la 42enne attrice di Animali notturni- La passione per la recitazione l’ho sempre avuta, mi ci è voluto un po’ di tempo per prendere fiducia. Ricordo la prima audizione, è stata terribile per questo dico che non dovete scoraggiarvi: i rifiuti sono dietro l’angolo per tutti, bisogna insistere, studiare e prendersi anche le sconfitte”
Ad una ragazza che le ha chiesto un consiglio per affrontare il mondo dello spettacolo ha risposto: “Non sono mai stata una brava a fare i provini, ma ho capito che non bisogna mai prenderla sul personale né rimuginarci sopra, ma voltare pagina, ricominciare da zero senza smettere mai di studiare e di crederci. E ve lo dice una che da giovane era timida… anzi che lo è tuttora”. Mentre prova a continuare a rispondere si emoziona e, con gli occhi lucidi, aggiunge: “Scusate, in prima fila c’è mia figlia e sta provando a farmi ridere a tutti i costi. Per inciso, l’ho chiamata Aviana in onore al vostro splendido paese dove sono nata e dove tuttora mi sento a casa. Qui la gente ti apre le porte della sua abitazione e t’invita a cena anche se ti conosce appena e tu non ti senti a disagio ad accettare. Ecco perché non vedevo l’ora di venire a Giffoni e di ritornare prestissimo”.
Una carriera straordinaria quella della Adams, capace di intercettare femminilità diverse, forti, come in Arrival di Denis Villeneuve, creative, come Margaret Keane in Big Eyes diretta da Tim Burton, soprattutto umane e vere: “Forse la cosa che mi attrae di più dei ruoli che accetto è la visione idealistica che certi personaggi, certe donne, hanno. Devo sentirmi in connessione con chi sto interpretando, ne devo sentire la voce in profondità, se manca quello è difficile che accetti la parte. Poi sono una mamma e questo mi ha cambiato molto nel lavoro. Oggi è la famiglia a fornirmi l’ispirazione migliore, cerco di essere un genitore presente, in questo senso i figli hanno rivoluzionato molto della mia prospettiva passata”. Un giurato le chiede con quale criterio sceglie i ruoli: “Ora che sto invecchiando è importante per me scegliere storie che possano aiutare la gente, qualcosa che lasci il segno”. E se tra i film che ha voluto interpretare a tutti i costi cita Junebug di Phil Morrison, Come d’incanto di Kevin Lima e Arrival di Denis Villeneuve, la Adams spiega che i personaggi e l’ispirazione li prende dalle persone che la circondano.
E, a proposito di desideri e sogni per il futuro, almeno uno lo vorrebbe realizzare, anzi due: “Mi piacerebbe cimentarmi nuovamente in un musical e vorrei lavorare ancora con Patty Jenkins (regista dell’acclamato Wonder Woman con Gal Gadot, ndr.), una delle prime registe con cui ho collaborato nella mia carriera, una donna di grandissimo talento”. Orgogliosa di ricevere il Giffoni Experience Award, ha spiegato: “Il messaggio di questo lavoro è la promozione del senso di unità tra i popoli in un periodo in cui non si fa che parlare di guerra. Lo so, sono un’idealista ma davvero spero ci si renda spesso conto che i conflitti non ci stanno portando da nessuna parte e che dobbiamo trovare un modo di comunicare. Lo dico per voi, per le nuove generazioni che si affacciano alla vita e vedervi qui a Giffoni, tutti insieme, mi sembra un ottimo primo passo in questa direzione, in voi ripongo tutte le mie speranze”.