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Franca: Chaos and creation – Recensione del docufilm di Francesco Carrozzini

In sala per soli tre giorni come evento speciale il documentario Franca: Chaos and creation, dedicato alla direttrice di Vogue Italia, Franca Sozzani.

Presentato lo scorso anno come evento speciale alla Mostra del Cinema di Venezia, Franca: Chaos and creation è un ritratto dell’iconica direttrice di Vogue Italia degli ultimi 26 anni da un punto di vista privilegiato e molto vicino: quello del figlio Francesco. Il documentario ripercorre così la vita personale e professionale della fashion editor, morta nel dicembre 2016.

Francesco Carrozzini ha sicuramente avuto una giovinezza particolare, immerso in un mondo di persone famose, a volte famosissime, a fianco di una madre che aveva deciso di crescerlo da sola, nel miglior modo possibile.

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In un momento del documentario, Franca Sozzani risponde a una domanda sul futuro, alla traccia che ognuno di noi lascia nel mondo, e dice: “La traccia più importante è quella che lasci con i figli, ma se riesci a lasciare una traccia al di fuori della famiglia, allora entri a far parte della storia”.

Il documentario si muove su questo doppio binario: da un lato c’è l’intervista informale fatta dal figlio alla madre, attraverso la quale emergono i desideri, le ambizioni, i ricordi e soprattutto gli amori, quelli avuti e quelli mancati; dall’altro ci sono le interviste a persone che hanno conosciuto Franca Sozzani per il suo lavoro: Valentino, Naomi Campbell, Courtney Love e Donatella Versace, sorella ovviamente di Gianni, che con Franca aveva instaurato una collaborazione e un’amicizia negli anni ’90.

Il lavoro della Sozzani come direttore di Vogue Italia era visto come sovversivo. Alcune copertine e shooting fotografici fecero scalpore, se non proprio scandalo. Come quando propose sul suo mensile uno shooting fotografico ispirato al disastro della BP al largo del Messico, riprodotto con modelle e vestiti costosi ricoperti di catrame sulla riva del mare, così come si erano visti i gabbiani travolti dalla marea nera causata dalla rottura della piattaforma petrolifera. Fino ad arrivare alla “Black Issue”, con solo modelle di colore, provocazione per attirare l’attenzione su di un tema sociale che è attuale ancora oggi. Dall’altro lato, quello dei fotografi, Franca Sozzani era invece un simbolo di libertà e creatività, che permetteva loro la massima espressione. Le interviste più interessanti sono infatti quelle fatte a Bruce Weber e Peter Lindbergh, che testimoniano l’entusiasmo con cui veniva accolto il loro lavoro.

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L’idea per il film, ricorda il regista a margine della proiezione che si è tenuta a Roma, è nata dopo la morte del padre. Voleva fare un ritratto di sua madre, così la prese, la portò al Central Park di New York e iniziò a intervistarla. Da quel momento capì che la storia poteva diventare un documento utile per definire la traccia che Franca Sozzani stava lasciando nel mondo.

Franca: chaos and creation verrà proiettato  il 25-26 e 27 settembre nelle sale italiane, nel resto del mondo sarà possibile vederlo su Netflix e altre piattaforme a pagamento.

Il regista ha anche ricevuto un premio speciale consegnatogli alla fine della conferenza stampa, il Nastro d’argento per il documentario.

Regia: Francesco Carrozzini Con: Franca Sozzani, Naomi Campbell, Marina Abramovic, Bruce Weber, Valentino Anno: 2016 Durata: 80 min Distribuzione: M2 Pictures
In sala per soli tre giorni come evento speciale il documentario Franca: Chaos and creation, dedicato alla direttrice di Vogue Italia, Franca Sozzani. Presentato lo scorso anno come evento speciale alla Mostra del Cinema di Venezia, Franca: Chaos and creation è un ritratto dell'iconica direttrice di Vogue Italia degli ultimi 26 anni da un punto di vista privilegiato e molto vicino: quello del figlio Francesco. Il documentario ripercorre così la vita personale e professionale della fashion editor, morta nel dicembre 2016. Francesco Carrozzini ha sicuramente avuto una giovinezza particolare, immerso in un mondo di persone famose, a volte famosissime, a…
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Un ritratto personale da un punto di vista privilegiato

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