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Di padre in figlia – Dal 18 aprile la fiction che racconta l’evoluzione del ruolo della donna in Italia

Cristina Comencini firma la nuova fiction targata Rai in cui, attraverso l’epopea di una famiglia veneta, si racconterà l’evoluzione del ruolo della donna in Italia. Quattro puntate, da martedì 18 aprile su Rai1.

Da un’idea e da un soggetto di serie di Cristina Comencini, sviluppati in sceneggiatura da Giulia Calenda, Francesca Marciano e Valia Santella, Di padre in figlia, in un arco di tempo che va dal 1958 ai primi anni ’80, racconta la storia della famiglia Franza, una famiglia patriarcale veneta che attraversa i grandi cambiamenti storici che hanno portato le donne a lottare per guadagnarsi la parità e i diritti civili. Tra tensioni, conflitti e ribellioni, il potere della figura paterna viene sostituito, in modo nuovo e lungimirante, dalle tre figlie e dalla madre, la quale ha coltivato in loro i suoi desideri irrealizzati di libertà, indipendenza e amore.

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La Comencini ci trasporta nell’universo chiuso di una famiglia di Bassano del Grappa, che possiede un’industria di distillati. Da quando l’azienda esiste la gestione è affidata agli uomini, si è tramandata di padre in figlio e così è deciso a fare anche l’ultimo patriarca. Ma il figlio è un debole, mentre le sue tre sorelle, soprattutto la maggiore, sono assai più determinate. Le tre sorelle, l’unico figlio maschio, la moglie si ribellano in modi diversi all’autorità assoluta del padre e del marito, si allontanano dall’antico nucleo che li teneva insieme e che sembra andare in pezzi, per poi tornarci e cercare di ricostruirlo in un modo nuovo più fragile ma più vero.

La femminista della famiglia Franza è Maria Teresa, interpretata da Cristiana Capotondi, una donna contemporanea, come se vivesse in anni che non la rappresentano e che prova a riappropriarsi di ciò che ha perso. Accanto a lei, il padre “padrone” Alessio Boni e la madre Stefania Rocca. E poi ancora una radiosa Matilde Gioli, la secondogenita, quella che che se ne frega dell’azienda di famiglia e che sogna di trasferirsi a Milano per fare la ballerina o la modella ma che rimarrà intrappolata nella sua stessa sete di libertà rimanendo incinta del figlio del sindaco del paese (Domenico Diele) e verrà costretta, dal padre, a sposarsi (un matrimonio in fondo anche di convenienza, visto il potere di entrambe le famiglie politico ed imprenditoriale).

Da Segnalare inoltre la colonna sonora: al fianco delle musiche originali di Andrea Guerra c’è una vasta scelta di brani che, dagli anni ’50 agli anni ’80, hanno accompagnato la storia d’Italia e che ritroveremo all’interno di questa fiction, come “La bambola” di Patty Pravo, “Che colpa abbiamo noi” dei The Rokes, “Nel sole” di AlBano, “Inno” di Mia Martini, “Le tue mani su di me” di Antonello Venditti, “Anima fragile” di Vasco Rossi, “Futura” di Lucio Dalla e tante altre.

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Non è la prima volta che, in questi ultimi anni, una fiction Rai cerca di raccontare lo sviluppo sociale, e tutte le tensioni inevitabilmente incluse, attraverso la storia di una famiglia, di un piccolo nucleo del nostro Paese. E’ già una sfida il ripetersi in tal senso. Stavolta si tratta di una storia tutta al femminile, anche nelle quattro autrici data in mano ad un regista uomo, Riccardo Milani, che racconta una storia di determinazione e di coraggio, forse con qualche passaggio melò di troppo, probabilmente inserito per una maggiore presa sul pubblico di massa a cui, sicuramente, si rivolge questo tipo di prodotto. Da martedì 18 aprile, per quattro settimane, su Rai1.

About Federica Rizzo

Campana doc, si laurea in Scienze delle Comunicazioni all'Università degli Studi di Salerno. Web & Social Media Marketer, appassionata di cinema, serie tv e tv, entra a far parte della famiglia DarumaView l'anno scorso e ancora resiste. Internauta curiosa e disperata, giocatrice di Pallavolo in pensione, spera sempre di fare con passione ciò che ama e di amare follemente ciò che fa.

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