Civiltà perduta: Dopo la presentazione al Festival di Berlino, l’ultima fatica del talentuoso James Gray arriva nei cinema italiani per narrare il rifiuto di un uomo dalla schiavitù dei valori della società del secolo scorso
Negli anni venti l’esploratore e colonnello britannico Percy Fawcett (Charlie Hunnam) decide di abbandonare più volte moglie e figli, per affrontare i molti pericoli della Foresta Amazzonica. Il suo obbiettivo è quello di scoprire la leggendaria città di nome Z e la sua complessa civiltà. Una missione al limite delle possibilità della società comune dell’epoca, nella quale trova solo l’appoggio incondizionato della moglie e il rispetto e la fiducia di pochi uomini.
Quattro anni dopo “C’era una volta a New York“, il regista e sceneggiatore statunitense James Gray, continua la sua idea di cinema con la ricostruzione di una vita spesa all’insegna dell’uguaglianza e del rifiuto dei costumi della propria società. Una comunità alla quale il protagonista si sente legato ma che non riconosce come propria. Una vita fatta di avventura, di sacrifici per un sogno al quale sembra l’unico a credere ciecamente. Un film sviluppato e caratterizzato dalle relazioni umane, dai contrasti e dai sentimenti che animano le imprese che sembrano impossibili. Civiltà perduta è tutto questo e anche di più, sorretto da una story-line che per molti può essere vista come confusionaria, in realtà è concettualmente voluta e elaborata per non soffermarsi su parti futili (come la completa assenza dei viaggi di andata e ritorno dal Mato Grosso), Gray elabora un personaggio sospeso e in tensione tra due mondi, due modi di vivere completamente opposti nella stessa epoca. Come per i suoi precedenti lavori si concentra sul carattere del suo protagonista, ben delineato già all’interno del libro di David Grann, al quale si è ispirato per la sua ultima opera.
Civiltà perduta è un’avventura elettrizzante distesa tra lirismo e epicità ma non inflazionata da effetti speciali o scene spettacolari. E’ l’uomo contro natura, la sua, quella della società dove vive ma anche quella che vuole faticosamente conquistare. Ottimo è il cast: dal perfetto protagonista Charlie Hunnam alla spalla Robert Pattinson senza dimenticare i personaggi di contorno come Sienna Miller e l’astro nascente Tom Holland, presto nel nuovo Spider-man Homecoming. Un viaggio in un tipo di cinema che oggi sembra sopito, privo della tanta CGI che caratterizza le pellicole di questo genere. Nella speranza che questo film non resti nel dimenticatoio estivo, vi consigliamo di recuperarlo anche per rivalutare e scoprire un autore moderno che ha veramente qualcosa da dire.
Commento Finale - 70%
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Quattro anni dopo "C'era una volta a New York", il regista e sceneggiatore statunitense James Gray, continua la sua idea di cinema con la ricostruzione di una vita spesa all'insegna dell'uguaglianza e del rifiuto dei costumi della propria società. Un film sviluppato e caratterizzato dalle relazioni umane, dai contrasti e dai sentimenti che animano le imprese che sembrano impossibili. Un viaggio in un tipo di cinema che sembra sopito, privo della tanta CGI che caratterizza le pellicole di questo genere. Nella speranza che questo film non resti nel dimenticatoio estivo, vi consigliamo di recuperarlo anche per rivalutare e scoprire un autore moderno che ha veramente qualcosa da dire.