Il film fuori concorso che verrà presentato alla mezzanotte del quinto giorno della 74esima edizione del Festival del cinema di Venezia (visionato in anteprima lo scorso pomeriggio) è Brawl in cell block 99, opera seconda di S.Craig Zahler, già regista dell’ottimo Bone Tomahawk (distribuito direttamente in Home Video), con protagonista un violentissimoVince Vaughn.
Nel secondo film da regista di S.Craig Zahler, Bradley (Vince Vaughn) è un ex-pugile che, dopo aver perso il lavoro da meccanico, costretto dalle circostanze, diventa corriere di uno spacciatore di sua conoscenza. La situazione degenera quando resta coinvolto in una sparatoria tra poliziotti e alleati del protagonista e, gravemente ferito, viene spedito in un carcere di alta sicurezza in cui sarà costretto a commettere azioni dalla violenza devastante.
Un esordio dotato di lucida follia come quello di Bone Tomahawk non è cosa di tutti i giorni. Zahler ha dimostrato di saper masticare egregiamente il genere western con tutto ciò che lo circonda e di amalgamarlo in modo eccelso con la tematica molto cara al cinema horror nostrano e non, il cannibalismo: lo spettacolo che si crea è uno sporco e struggente gioiellino capace di ricavare l’apprezzamento nei suoi confronti tramite un’innegabile forza delle immagini proposte.
La sfida che si propone a Zahler con questo su Brawl In Cell Block 99 è quindi ancora più elettrizzante: sarà all’altezza della sua grande prima prova dietro la cabina di regia? La risposta non poteva che essere negativa, in primo luogo perchè l’inserimento di tematiche e concetti a lui cari è in questa occasione indirizzata ad un vasto pubblico (pur nelle sue limitazioni), ma ciò non esclude che Brawl in cell block 99 non sia meritevole di lodi, anzi, tutto il contrario.
Il viaggio della morte come parassita immortale si districa in ogni angolo del tempo e dello spazio (in particolare l’America, contestualizzazione di importanza centrale nei suoi due film) viene portato avanti, ma trasposto nella dimensione temporale attuale, dalla quale ne derivano sembianze differenti che la morte assume per mietere le sue vittime.
Vince Vaughn da una buona prova come eroe pluriomicida della situazione, lasciando basito il pubblico solitamente abituato a vederlo in commedie più o meno scorrette, che invece in Brawl In Cell Block 99 diventa un sottomesso alla morte, che controlla la sua vita e quella dei suoi cari, ma allo stesso ne è un autentico dispensatore, rendendosi protagonista di stragi all’insegna del sangue e vari squartamenti.
Proprio le sequenze d’azione vengono spettacolarizzate, con incursioni frequenti dell’elemento splatter, creando dei momentanei quadri viventi e evidenziando che anche dietro una scena di mera violenza girata a scopo di intrattenere, può celarsi pura arte cinematografica.
Commento Finale - 70%
70%
Brawl in cell block 99 si rivela un prodotto non all'altezza della prima opera del regista. Resta comunque un ottimo film d'intrattenimento (non per tutti) nel quale la violenza diventa unica possibile via d'espiazione dei propri mali contro la morte, saccheggiatrice delle vite umane.