Tom Cruise è l’avventato protagonista di Barry Seal – Una storia americana, un insolito biopic che racconta ascesa e declino di un pilota d’aerei che fece fortuna, suo malgrado, collaborando con il pericoloso cartello di Medellin, in Colombia.
Interpretato da Tom Cruise e diretto da Doug Liman (già al lavoro insieme in Edge of Tomorrow – Senza domani), Barry Seal – Una storia americana racconta l’aggrovigliata storia di Barry Seal, un pilota di linea della TWA che tra la fine degli anni ’70 e la metà degli ’80 venne realmente assoldato dalla CIA per scattare fotografie aeree ravvicinate delle basi comuniste ubicate in Sud America. Allo stesso tempo però, l’uomo si mise a lavorare segretamente per il potente e pericoloso cartello di Medellin in Colombia, capeggiato da Pablo Escobar, per aiutarli a contrabbandare droga negli Stati Uniti.
Basandosi sul connubio tra l’ambientazione in America latina e l’impatto fisico e guascone del personaggio fornito da un divo riconoscibile e di primo piano come Tom Cruise, Barry Seal – Una storia americana è per una buona parte delle sue due ore una commedia d’azione, che racconta la storia dal solo punto di vista accattivante del protagonista: la bella vita data dai moltissimi soldi ottenuti in pochissimo tempo. Una bella storia americana, senza alcun dubbio. La narrazione didascalica mantiene quasi sempre un tono leggero e dissacratorio: non c’è morale nello sguardo del regista. Barry è semplicemente l’uomo sbagliato nel momento giusto. E come sempre accade dopo una scalata senza sosta arriva all’apice del potere, ma sarà proprio la sua ingenuità a portarlo ad un crollo inesorabile.
Attraverso un’estetica profondamente anni ’70, Liman dirige uno sfacciato Tom Cruise nei panni dell’omonimo protagonista, costruendo un film biografico decisamente atipico. Ritmi frenetici ben scanditi da continue contestualizzazioni storiche che raccontano i fatti accaduti durante quegli anni, avvalendosi anche di filmati di repertorio. La regia è avvincente, perfettamente in linea con la storia e gli avvenimenti. Ottima è, poi, la messinscena: splendida scenografia, ottima fotografia, e scene aeree eseguite alla perfezione.
Nonostante il film non approfondisca mai le ragioni di alcune scelte, ne la psicologia del protagonista, Barry Seal – Una storia americana funziona e diverte grazie alla sceneggiatura che racconta del sogno americano, attraverso un un uomo cinico, guascone, incosciente, capace di spingersi oltre i suoi limiti anche a costo della propria vita e che trascina lo spettatore nel mondo dei sogni che si era riuscito a costruire mano a mano.
Commento Finale - 65%
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Barry Seal - Una storia americana
Tom Cruise è l’avventato protagonista di Barry Seal - Una storia americana, un insolito biopic che racconta ascesa e declino di un pilota d’aerei che fece fortuna, suo malgrado, collaborando con il pericoloso cartello di Medellin, in Colombia. Attraverso un’estetica profondamente anni ’70, Liman dirige uno sfacciato Tom Cruise nei panni dell’omonimo protagonista, costruendo un film biografico decisamente atipico. Ritmi frenetici ben scanditi da continue contestualizzazioni storiche che raccontano i fatti accaduti durante quegli anni, avvalendosi anche di filmati di repertorio. Nonostante il film non approfondisca mai le ragioni di alcune scelte, ne la psicologia del protagonista, Barry Seal - Una storia americana funziona e diverte grazie alla sceneggiatura che racconta del sogno americano attraverso un uomo cinico, guascone, incosciente, capace di spingersi oltre i suoi limiti anche a costo della propria vita.