Arrival, in attesa di Blade Runner 2049, Denis Villeneuve, ci mostra l’importanza delle parole attraverso un film di fantascienza atipico ricco di temi attuali e metafore spirituali.
Luoise (Amy Adams) è una famosa linguista che a seguito dalla apparizione di 12 navi extraterrestri in giro per il globo, viene ingaggiata dal governo americano per decifrare il linguaggio alieno. Come affermato dalla stessa protagonista, acquisire un nuovo linguaggio rappresenta una occasione per acquisire un nuovo modo di pensare oltre che la possibilità di riprogrammare il proprio cervello. Proprio attraverso lo studio della lingua aliena Louise avrà modo non solo di decostruire le intenzioni belliche dei paesi coinvolti agli arrivi alieni ma anche di prendere contatto con una parte di se stessa tanto fondamentale quanto temibile.
Denis Villeneuve torna alla regia proponendo la trasposizione cinematografica di “Storia della tua vita” di Ted Chiang edito da Tor Books, racconto pluripremiato che fa parte di una famosa raccolta che affronta a più riprese tematiche etiche, spirituali oltre che fantascientifiche.
Nel costruire questo film fantascientifico sui generis Villeneuve si avvale di un montaggio non lineare, chiaramente ispirato alla diffusa teoria secondo la quale: le coscienze superiori hanno a disposizione conoscenze del presente, del passato e del futuro poiché la struttura temporale nella quale si trovano non è lineare ma tutto avviene nello stesso momento. Il ritmo di “Arrival“è estremamente rallentato, al contrario di quello che ci si aspetterebbe da un’opera di questo tipo, favorendo la riflessione, la ricerca di profondità e di significati simbolici. L’opera può essere letta a diversi livelli e se potrebbe scontentare coloro più prettamente appassionati alle pellicole fantascientifiche sicuramente si rivolge ad un pubblico di ampio raggio in cerca di profondità ed emotività.
Ennesima splendida scelta di Amy Adams, senza neanche a dirlo favolosa in tutto, che segna con la sua presenza un film fantascientifico innovativo e fuori dai cliché che rinuncia in primis a qualsiasi aspirazione epica ma diversamente costruisce una pellicola intimista, dagli intenti etici che non teme di avventurarsi nella spiritualità senza per questo cadere nel ridicolo. Opera ricca di spunti interessanti che guarda in primo luogo alla collaborazione per difendere il nostro futuro. Presenti nel cast stellato di “Arrival” anche Jeremy Renner e Forest Whitaker che foraggiano con la loro performance una pellicola innovativa nello stile e negli intenti.
“Arrival“ è il film di fantascienza che non ti aspetti e che ti segna emotivamente. Da non perdere.
Commento Finale - 80%
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Villeneuve costruisce questo film fantascientifico sui generis avvalendosi di un montaggio non lineare e di un ritmo rallentato che favorisce la riflessione, la ricerca di profondità e di significati simbolici. Ennesima splendida scelta di Amy Adams, senza neanche a dirlo favolosa in tutto, che segna con la sua presenza un film fantascientifico innovativo e fuori dai cliché che rinuncia in primis a qualsiasi aspirazione epica ma diversamente costruisce una pellicola intimista, dagli intenti etici che non teme di avventurarsi nella spiritualità. Presenti nel cast stellato anche Jeremy Renner e Forest Whitaker che foraggiano con la loro performance una pellicola innovativa nello stile e negli intenti. Il film di fantascienza che non ti aspetti e che ti segna emotivamente. Da non perdere.