Alien Covenant: Dopo il poco apprezzato Prometheus, Ridley Scott torna alla regia di un film della saga dello Xenomorfo con un quinto capitolo che si segnala come l’anello di congiunzione tra i due universi narrativi.
Anno 2104. La nave spaziale Covenant, in missione di colonizzazione planetaria, riceve uno strano messaggio da un pianeta sconosciuto che sembra capace di ospitare la vita. Giunti sul pianeta i membri dell’equipaggio, tra i quali figura anche l’androide Walter (Michael Fassbender), si trovano al cospetto di quello che sembra un vero e proprio paradiso ma non immaginano ancora la tremenda minaccia che nasconde. Durante la loro perlustrazione ritrovano una nave aliena schiantata al suolo, e vengono contagiati da una strana epidemia con annessa fuoriuscita di strane creature dai loro corpi. Messi in salvo grazie all’aiuto di David, unico sopravvissuto alla spedizione della Prometheus, l’equipaggio pensa che il peggio è passato ma sarà solo l’inizio di una disperata battaglia per lasciare il pianeta.
Alla ricerca di un media franchise che possa sopperire alla perdita della saga di Star Wars, passata con profitto con tutta la Lucasfilm sotto il controllo di Disney, i vertici della 20th Century Fox e Ridley Scott, hanno ben pensato di rilanciare un brand immortale come l’universo di Alien, attraverso una serie di pellicole prequel dedicate all’origine dello Xenomorfo. Convinti della bontà del progetto, ma anche dal successo della serializzazione dei Marvel Comics, hanno inizialmente cercato di creare una nuova trilogia di spin-off con Prometheus, discreto film di fantascienza massacrato oltre i suoi demeriti dai soliti detrattori incalliti, e proseguito oggi con Alien Covenant, episodio che si segnala come anello di congiunzione tra le due saghe ma che è a tutti gli effetti, e salvo nuove marce indietro o annunci di seguiti, una sorta di Prometheus 2.
Ambientato circa 15 anni dopo Prometheus, senza considerare gli ovvi sbalzi temporali dello spazio, Alien Covenant continua quanto iniziato con il suo predecessore, non mostrando però quanto accaduto tra l’arrivo in Paradiso (il pianeta degli Ingegneri) di David e Elizabeth Shaw (Noomi Rapace) e il seguente sbarco della Covenant. La nuova fatica di Ridley Scott tuttavia non ne continua solo il percorso narrativo ma cerca di creare quasi un nuovo inizio della storia, segnalandosi per certi aspetti come un reboot del suo predecessore.
Con un piglio di matrice horror anni ’80, il film sembra quasi un capitolo interstellare di Jason di Venerdì 13, “Alien Covenant” è oggettivamente lontano dalla grandezza dei primi due capitoli della saga originale tuttavia, grazie alla capacità del suo autore, non smarrisce la voglia di divertire e intrigare il suo pubblico. L’universo di Alien sembra inserito in un eterno déjà vu, non deve essere visto per forza come un difetto, e siamo oggettivamente lontani dall’ambizione di realizzare un Alien Universe che soddisfi completamente lo spettatore più smaliziato. I colpi di genio non mancano ma come per il suo predecessore, siamo al cospetto di un punto di vista narrativo ancora inesplorato per poco coraggio e la paura di confrontarsi concretamente con il glorioso passato.
Alien Covenant
Commento Finale - 65%
65%
Alla ricerca di un media franchise che possa sopperire alla perdita della saga di Star Wars, i vertici della 20th Century Fox e Ridley Scott, hanno ben pensato di rilanciare un brand immortale come l'universo di Alien. Convinti della bontà del progetto hanno inizialmente cercato di creare una nuova trilogia di spin-off con Prometheus per continuare ora con Alien Covenant, episodio che si segnala come anello di congiunzione tra le due saghe. I colpi di genio non mancano ma come per il suo predecessore, siamo al cospetto di un punto di vista narrativo ancora inesplorato per poco coraggio e la paura di confrontarsi concretamente con il glorioso passato.