Abracadabra: Presentato in anteprima a RomaFF12, Pablo Berger torna con una commedia imprevedibile con protagonista Maribel Verdù, nota per i suoi ruoli ne “Il labirinto del fauno” e “Y tu mamá también”
Carlos (Antonio de la Torre) è una versione spagnola di Peter Griffin, se non peggio. Gli piace guardare lo sport più di ogni altra cosa, dà per scontato l’amore di sua moglie e trascura la figlia adolescente, oltre ad essere apatico a casa, un po’ beone e volgare perfino in Chiesa. Proprio durante il matrimonio di un parente della moglie Carmen (Maribel Verdú) dà il peggio di sé, ma già dal giorno dopo le cose sembrano cambiate radicalmente. Carlos non solo è diventato gentile e premuroso con la moglie e la figlia Toñi (Priscilla Delgado), ma di colpo sembra saper ballare e conoscere la matematica alla perfezione. Come è possibile tutto questo? Sembra che la causa risieda in un ipnotismo andato a male da parte del cugino di Carmen Pepe (José Mota). I due cominciano ad indagare, perché se anche questo nuovo Carlos sembra tutto rose e fiori, un tale cambiamento potrebbe avere effetti terribili in futuro…
Cosa funziona in Abracadabra
A cinque anni dal successo [amazon_textlink asin=’B00R3H1V8I’ text=’Blancanieves’ template=’ProductLink’ store=’darumaviewit-21′ marketplace=’IT’ link_id=’2750ccfe-c9e5-11e7-b96b-c71420969731′], Pablo Berger torna dietro la macchina da presa, realizzando quello che secondo molti è stato il film più divertente della selezione ufficiale della dodicesima Festa del Cinema di Roma. Non è il primo e non sarà l’ultimo film che parla di persone possedute da un’anima defunta, ma Abracadabra tratta questo argomento fantastico con una comicità che senza perdere imprevedibilità ricorda diversi capolavori del genere, e quello più inaspettato è senza dubbio il rimando alla saga di Scary Movie. Perché, come già detto, Abracadabra non ironizza solo sulla vita coniugale, o sulle indagini strampalate stile Johnny English, ma ha come elemento portante il soprannaturale, su cui si ride a crepapelle non solo grazie a José Mota ma anche a un altro ipnotizzatore, il Dottor Fumetti interpretato da Josep Maria Pou. Un cast dunque che funziona decisamente bene, non solo con la ben nota Maribel Verdú, ma anche con Antonio de la Torre convincente nell’interpretare in fin dei conti due personaggi completamente diversi tra loro.
Perché non guardare Abracadabra
Difficile, veramente difficile, trovare qualcosa di negativo in questa fresca e geniale commedia di Berger, se non il finale, leggermente criptico rispetto al resto della narrazione. Sarà curioso di vedere come il nostro doppiaggio lo adatterà, visto che all’inizio, dopo il matrimonio, il prete sembra rivolgersi a Carlos proprio con una bestemmia…