Commedia moderna e romantica, sull’amore, l’amicizia e le famiglie che ci creiamo, dai produttori di L’amore non va in vacanza arriva nelle nostre sale 40 sono i nuovi 20 (Home again), interpretata dal premio Oscar Reese Witherspoon.
40 sono i nuovi 20 racconta di Alice (Reese Witherspoon) una donna brillante che è appena stata lasciata dal marito (Michael Sheen) e con le due figlie decide di tornare a Los Angeles, nella casa dove è cresciuta. La sera del suo quarantesimo compleanno incontra tre ragazzi molto più giovane di lei (Pico Alexander, Jon Rudnitsky e Nat Wolff) in cerca di fama nella città del cinema e di un tetto, che le faranno venire voglia di tornare a sognare e di costruirsi una nuova vita. La situazione si complica quando all’improvviso il suo ex marito decide di fare marcia indietro e le chiede di tornare insieme.
Cosa funziona in 40 sono i nuovi 20
Sicuramente il titolo italiano è parecchio fuorviante: il film non racconta di un’adulta che si sente una ragazzina, che fa cose infantili per tirarsi su di morale o che sta tutta la notte fuori come farebbe un’adolescente. Home Again, il titolo originale di questo film, è di certo più appropriato per far arrivare il messaggio più giusto: si può a 40 anni avere una seconda opportunità e scegliere cosa fare della propria vita nonostante alcune scelte sbagliate del passato? Il tema della casa è parecchio centrale nella narrazione, soprattutto la casa degli affetti: la regista, qui anche sceneggiatrice, ha voluto raccontarci un po’ della sua vita nel ruolo di Alice, come figlia di due ingombranti genitori e le difficoltà di emergere come soggetto con qualità proprie.
La Witherspoon, che da sempre oscilla tra ottime interpretazioni e scelte opinabili, risulta poco naturale, soprattutto nei frangenti di felicità. Ottimi sono invece i co-protagonisti Pico Alexander, Nat Wolff e Michael Sheen, che devono tuttavia confrontarsi con personaggi non tratteggiati adeguatamente.
Perché non guardare 40 sono i nuovi 20
Nonostante la forte componente autobiografica, il film di Hallie Meyer-Shyer risulta una sovrapposizione di cliché: l’opera prima della figlia di Nancy Meyers e Charlie Shyer, fra i migliori registi in circolazione di commedie romantiche, annaspa e si aggrappa disperatamente a tutti i topoi del genere che hanno fatto la fortuna del genere. La regista si limita a proporre un tenue duplicato del micro-mondo rosa dei genitori, estremizzando il buonismo e l’ottimismo.
40 sono i nuovi 20 è un omaggio ad un certo cinema degli anni ’90 della coppia Meyers – Shyer, vacuo e leggero. Per chi lo ama è un simpatico passatempo. Una commedia vivace, verace, dal sapore classico.