2:22 – Il destino è già scritto: Arriva nei cinema italiani dal 29 Giugno il film di Paul Currie con protagonisti Michiel Huisman e Teresa Palmer per un thriller dai risvolti inaspettati.
Il controllore del traffico aereo Dylan (Michiel Huisman) vive una vita perfetta finché, alle 2:22 di una giornata lavorativa, non subisce una breve paralisi che causa quasi uno scontro di due aerei. Sospeso dal lavoro, l’uomo comincia a notare che una serie di eventi si ripetono giornalmente ad orari regolari, seguendo uno schema ben preciso. Inizia a condividere le sue preoccupazioni con Sarah (Teresa Palmer), una ragazza con la quale ha cominciato da poco una relazione. Spaventata dal comportamento di Dylan, Sarah si allontanerà da lui nonostante i segnali di perricolo dell’uomo.
“2:22 – Il destino è già scritto“ non si capisce. L’unica frase chiara è forse quella del titolo, unica chiave di lettura per una pellicola che altrimenti sarebbe confusione allo stato puro. Si susseguono una quantità di indizi e suggestioni misteriose che si spera portino ad una qualche illuminante spiegazione, ma che, arrivati quasi alla fine, non danno i loro frutti. La trama è assolutamente impossibile da riportare su supporto letterario. La sceneggiatura sembra inesistente, o comunque incomprensibile a chiunque non l’abbia scritta. Nulla di quello che accade infatti è vagamente chiaro, nulla ha una spiegazione. “2:22 – Il destino è già scritto” ci presenta una serie di incidenti che vogliono portare ad una qualche teoria contorta, impossibile però da raggiungere data la quantità di confusione. Manca assolutamente un senso a quello che si vede sullo schermo per 99 minuti, sembra quasi che gli sceneggiatori non tentino nemmeno di darlo; spiegano vagamente quello che succede in maniera assolutamente assurda e poco credibile.
Per quanto riguarda l’aspetto visivo il film ha una solida regia, la suspense è retta bene e soprattutto gli effetti speciali sono impressionanti e visivamente soddisfacenti. La fotografia è molto curata, sono presenti degli ottimi spunti e se si lasciasse perdere del tutto la trama, si tratterebbe di un thriller d’azione perfettamente girato con una precisa e piacevole estetica. Le interpretazioni sono altrettanto interessanti, sia Michiel Huisman che Teresa Palmer sono giusti per i ruoli e accattivanti come protagonisti.
Purtroppo la regia, la fotografia e la recitazione non riescono a salvare un film che è totalmente vuoto. Nonostante ci sia una parvenza di messaggio, una filosofia meccanicistica non scontata e dalle letture interessanti, il tutto svanisce in una cornice confusionaria e vacua.