Arriva su Sky Atlantic HD da martedì 16 Maggio la serie tratta da un’idea di Stefano Accorsi, 1993, che riprende gli avvenimenti narrati in 1992 , presentando l’era post-Tangentopoli e la nascita della Seconda Repubblica.
Siamo stati alla conferenza stampa tenutasi l’11 Maggio nel cinema The Space Odeon di Milano, alla quale hanno partecipato, oltre al regista Giuseppe Gagliardi, gli sceneggiatori, il vice presidente di Sky Italia e il capo di Wildside (casa di produzione delle serie), e gran parte del cast principale: Stefano Accorsi, Miriam Leone, Tea Falco, Domenico Diele e Antonio Gerardi.
Durante lo svolgersi dell’incontro, ognuno ha concordato con la seguente affermazione: “E’ uno di quei rari casi in cui la seconda stagione è migliore della prima”, esclamata dall’Executive Vice President Programming di Sky Italia, Andrea Scrosati, ed effettivamente non gli si può dare torto, almeno per quanto riguarda i due episodi mostrati durante l’evento.
Il coraggio di ostentare figure e fatti realmente accaduti senza alcun filtro, carattere che ha contraddistinto 1992, viene preservata anche in questa nuova stagione, ma la vera potenza di 1993 rispetto al suo predecessore risulta la maggior cura riservata al profilo psicologico dei personaggi coinvolti, che essi siano fittizi o meno.
Infatti, come ha affermato il regista “La novità che 1992 mostrava era la presenza di sei personaggi fittizi in un contesto reale e la serie si focalizzava sull’interazione di questi ultimi con l’elemento realistico. In 1993, invece, il pubblico già conosce tale peculiarità della serie e ciò ci ha permesso di dedicare maggior attenzione alle storie dei protagonisti: i personaggi, in questo modo, arrivano a sintetizzare le complessità di questo periodo storico”.
Con la maggiore focalizzazione nei confronti dei personaggi, si palesa anche un cambio di registro stilistico, che coincide anche con una regia più attenta, più cinematografica, che non si ferma allo standard televisivo (come spesso accadeva con 1992).
Confermano il cambio stilistico anche Gagliardi ed il gruppo di sceneggiatori formato da Alessandro Fabbri, Ludovica Rampoldi e Stefano Sardo: “In 1993 si segue l’animo nero dei personaggi; difatti questo 1993 porta nella serie delle atmosfere noir che fino ad ora erano inedite.
La regia di questi nuovi episodi tende in maniera più mirata ad inquadrare i volti dei personaggi, con primi piani molto serrati, proprio per catturarne l’inquietudine e la sofferenza. La parola passa agli attori, che chiariscono come è stato riprendere i panni di personaggi già interpretati in precedenza e ne evidenziano i caratteri fondamentali.
Stefano Accorsi, riferendosi a Leonardo Notte spiega che “il mio personaggio coltivava in 1992 un sogno segreto, concretizzatosi sul finire della stagione, mentre ora è al fianco di Silvio Berlusconi. Per Leonardo Notte la situazione di tutti contro tutti che si è andata a creare in 1993 non può che essergli favorevole”; Miriam Leone riguardo il suo personaggio, Veronica Castello, afferma: “quanto stia affrontando un inferno personale costituito dalla paura di invecchiare e perdere gradualmente la fama e la notorietà da lei tanto ambite, che coincidono con la sua volontà di possedere un rapporto di amore incondizionato con il suo pubblico”.
Un altro punto di forza della serie, come lo era nella precedente stagione, è la sua capacità di narrare un’epoca passata in tutte le sue sfaccettature, ma al tempo stesso di radicalizzarsi in modo indissolubile alla contemporaneità, all’attualità, elemento che non è stato assolutamente negato dai realizzatori.
Pur ripresentando una costante debolezza nei dialoghi, già ravvisabile dalla prima stagione, 1993 si dimostra comunque nettamente superiore alla media delle serie televisive di matrice italiana ed anche di 1992.