Home / RECENSIONI / Animazione / Zootropolis di Byron Howard e Rich Moore – Recensione Film
Zootropolis di Byron Howard e Rich Moore - 05

Zootropolis di Byron Howard e Rich Moore – Recensione Film

Zootrpolis” il nuovo film della Disney diretto da Byron Howard e Rich Moore, in uscita il 18 Febbraio 2016, torna a raccontare, come da tradizione, storie di animali antropomorfi. All’interno della bizzarra e divertentissima città di Zootropolis, una metropoli moderna a tutti gli effetti abitata da ogni razza animale, seguiamo le avventure della  coniglietta poliziotto Judy Hopps e del suo compagno Nick Wilde.

Un buddy movie in salsa animale veramente piacevole, dedicato ai bambini tuttavia senza rimanere inchiodato alla categoria dei più piccoli. La prima parte della narrazione è molto lineare, la solita favoletta sulla vita difficile che deve affrontare una persona diversa (in questo caso una coniglietta) in un mondo di grossi e antipatici bulli. Un’incipit non originale quanto doveroso per un prodotto destinato all’età della crescita, il quale compito primario è comunque impartire giuste lezioni di vita. La svolta avviene nel secondo atto dove il film da commedia convenzionale si tramuta in un delizioso giallo/noir che mette sottosopra la pacifica città di Zootropolis. Lo svolgimento del mistero è molto simile a quello di un videogioco con gli indizi che sbloccano vari livelli e zone della città. Intuizione perfetta per permettere ad un pubblico più piccolo di seguire una storia un po’ più impegnativa e aggrovigliata e per lasciare spazio anche all’intrattenimento per gli adulti.

Ciò che fa veramente la differenza per gli adulti sono le brillanti sequenze trapiantate di peso da film e serie TV da “Il Padrino” a “Breaking Bad“, un po’ come aveva fatto “Shrek” a suo tempo, le citazioni di film chiave per la cultura pop funzionano e catturano completamento lo spettatore più smaliziato.

Come per gli ultimi film Disney viene accantonata la solita storia d’amore convenzionale che lascia spazio ad una semplice amicizia. Nota assolutamente positiva che permette agli spettatori più piccoli di tollerare un amicizia tra maschio e femmina (in questo caso volpe e coniglio) senza che si tramuti in una toccante romanticheria.Vengono trattati temi importanti durante tutto il corso della pellicola dal razzismo, protagonista evidente della storia, al bullismo, fino ad arrivare alla tolleranza. Valori universali che vengono analizzati senza mai risultare pesanti o inutilmente moralisti. I due protagonisti sono ben scritti, divertenti e funzionano perfettamente insieme.

Un po’ sulla scia di “The Lego Movie“,” Zootropolis” si rivela un film intelligente, nasce come fiaba stile Esopo per poi sbocciare in un noir perfetto. La Disney non delude le aspettative, questo sul ultimo classico è destinato, si spera, a diventare un film di culto per i più piccini ai quali vengono proposte finalmente storie sempre più interessanti e meno convenzionali. Ognuno può essere chi vuole.

Leggi del nostro incontro con i registi e doppiatori del film 

About Alice De Falco

Innanzitutto è fondamentale dire che prova molto imbarazzo nel descriversi in terza persona, ma cosa non si fa per la gloria. Al mondo da fine 1996, fa le scuole (come tutti) e poi le finisce (come quasi tutti), dicendo addio al liceo scientifico e ciao al magico mondo del cinema. Da grande vuole fare la regista, avere un sacco di soldi e possibilmente sposare Wes Anderson anche se è un po’ brutto.

Guarda anche

chi-segna-vince-recensione-film-copertina

Chi segna vince – Michael Fassbender è un divertente allenatore di calcio – Recensione

Chi segna vince: Taika Waititi torna alla commedia, dopo Jojo Rabbit, con una storia vera …

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.