Dopo “Giorni di un futuro passato” arriva in sala “X-Men: Apocalisse”, diretto ancora da Bryan Singer, terzo capitolo della saga dei nuovi X-Men.
La linea temporale della saga degli “X-Men” diventa sempre più complessa e passa fluidamente da un’epoca all’altra. In questo nuovo capitolo partiamo dall’antico Egitto per arrivare agli anni ottanta, ripercorrendo le vicende antecedenti ai primi X-Men. Vengono infatti introdotti i personaggi che poi saranno i protagonisti di del primo “X-Men” (2000) e sviluppati ovviamente quelli introdotti in questa nuova trilogia. Gli eroi questa volta devono affrontare uno dei loro nemici più potenti: Apocalisse, il primo mutante della storia. Vengono portate avanti le tematiche già toccate in precedenza, ci si focalizza sull’umanità dei mutanti e sul loro difficile rapporto con la società, sempre pronta ad emarginare il diverso. Uniti per proteggere l’umanità dagli effetti collaterali dei loro poteri, nonostante molti di loro bramino l’anonimato, sono costretti a combattere gli uni contro gli altri per il futuro del pianeta.
Patendo dalla mitologia vengono esplorate le radici profonde dei mutanti, attraverso un periodo particolarmente suggestivo ed interessante. Vengono allargati gli orizzonti degli X-Men, aprendo ad un eventuale sviluppo sulle origini dei loro poteri. Il personaggio di Apocalisse purtroppo non è caratterizzato al meglio, poteva risultare molto più interessante, ci si sofferma poco su di lui e molto del suo potere viene solo lasciato intuire, senza dare troppe spiegazioni. Un vero peccato perché le basi per realizzare un villain perfetto sono evidenti durante la visione ma alla fine risulta un personaggio bidimensionale, sempre troppo potente e incomprensibile per riuscire a creare un legame con il pubblico.
La nuova (o vecchia) generazione di supereroi è uno dei punti più deboli della produzione: dipinti come ragazzini irrequieti e leggermente depressi, la scrittura si concentra sulla loro difficoltà ad integrarsi con la società, mantenendo un clima inutilmente pesante. Anche qui viene commesso l’errore di creare degli eroi potentissimi e praticamente senza alcun difetto se non quello di essere tropo potenti: è impossibile sviluppare una sorta di simpatia e finiscono per diventare odiosi.
Come nella pellicola precedente, le scene di Quicksilver sono meravigliose, mantengono il livello stabilito e lo superano. Un perfetto elemento comico in un film che spesso può sembrare pesante e troppo concentrato sulle difficoltà psicologiche degli eroi.
La trama in generale è abbastanza ordinaria, nulla che non segua gli schemi tipici dei film sui supereroi. Essendo un film corale ci si sofferma meno sugli eventi e più sui personaggi, trascurando i colpi di scena e focalizzando l’attenzione sul percorso degli eroi. Visto in un insieme il film è ben collegato ai precedenti, la narrazione è più semplice e soprattutto rispetto a “Giorni di un futuro passato” ci sono meno strati, permettendo una comprensione meno faticosa della trama. La tempistica è azzeccata, tra scene tragiche e intermezzi comici, la pellicola intrattiene perfettamente lo spettatore. Unica pecca la solita mezz’ora buona di combattimento finale, ormai monotono e uguale in tutto e per tutto da ben tre film.
Commento Finale - 76%
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X-Men: Apocalisse
Rispetto ai film precedenti non vediamo nulla di stilisticamente o narrativamente diverso, tuttavia il film è denso di avvenimenti e sicuramente entusiasmante per gli amanti della serie. L'aggancio con la mitologia nella premessa iniziale è ben riuscito e interessante. La nuova generazione ha dei buoni elementi, alcuni forse un po' troppi infantili e anche qui è frequente l'errore di creare personaggi indistruttibili, poco credibili e ai quali è difficile affezionarsi. La pellicola comunque resta un ottimo prodotto di intrattenimento, i vecchi eroi sono sempre più approfonditi e non si abbassa il livello rispetto ai film precedenti. Promosso