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La verità negata (Denial) – Recensione – Un film di Mick jackson

“La Verità Negata” (Denial) di Mick Jackson, l’adattamento cinematografico del libro “Denial: Holocaust History on Trial” di Deborah E. Lipstad edito in Italia da Mondadori, arriva in sala dal 17 novembre, dopo il passaggio alla Festa del Cinema di Roma 2016.

Il film narra la battaglia legale intrapresa da Deborah E. Lipstad (Rachel Weisz), contro il negazionista David Irving (Timothy Spall) che nega l’Olocausto e cita la scrittrice e la sua casa editrice, la Penguin Books, per diffamazione. L’intero iter processuale si svolge in Gran Bretagna, in cui la legislazione in tema di diffamazione prevede che sia l’imputato a farsi carico di dover dimostrare la propria innocenza. Sarà compito di Lipstad e della sua squadra di avvocati, guidata da Richard Rampton (Tom Wilkinson) provare che l’Olocausto non è un’invenzione.

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Basato su fatti reali, questo legal drama nelle sue intenzioni avrebbe avuto moltissimo da dire, se non fosse che manca di quelle sfumature e di quella tensione che ci si aspettano dal genere legale; eppure tratta di una tematica tra le più forti, quella dell’Olocausto che non può non suscitare emozioni. In “La Verità Negata“, tutto sembra essere fin troppo semplice, scontato e fila liscio come l’olio. Non ci sono grandi scossoni, ad eccezione di un unico colpo di scena che può mettere in dubbio il finale, e tutto sembra prestabilito. Se si pensa anche al tema principale della pellicola, mostrare le prove e non tanto la ricerca, dimostrare che chi ha mosso l’accusa di diffamazione è un bugiardo, nonché negazionista e razzista, ecco che anche in questo caso ci si ritrova a fronteggiare dei buchi nella narrazione. Lo spettatore infatti, come la protagonista stessa, sa solo cosa non faranno gli avvocati. Siamo messi completamente in disparte dalla costruzione del caso insieme alla protagonista. Ed è questa la mancanza più grande in “La Verità Negata“, il fatto che manca l’essenza stessa di un dramma giudiziario, l’essere partecipi della costruzione della strategia con cui gli avvocati della Lipstad dimostreranno la sua innocenza.

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La Verità Negata” ci mostra: la teoria della cospirazione, la lotta al pregiudizio, la tematica di come trattare differenti versioni della realtà e il dibattito sulla veridicità della storia. Senza purtroppo approfondire nessuno dei temi trattati così come i personaggi. Probabilmente i due protagonisti maggiormente caratterizzati sono quello di David Irving, di cui scopriamo un minimo della sua storia passata, e dell’avvocato Richard Rampton. Un film interessante nella sua progettazione ma mediocre nella sua costruzione.

Regia: Mick Jackson Con: Rachel Weisz, Tom Wilkinson, Timothy Spall, Andrew Scott, Jack Lowden, Caren Pistorius, Alex Jennings, Harriet Walter Anno: 2016 Durata: 110 min. Paese: USA/Gran Bretagna  Distribuzione: Cinema
"La Verità Negata" (Denial) di Mick Jackson, l'adattamento cinematografico del libro “Denial: Holocaust History on Trial” di Deborah E. Lipstad edito in Italia da Mondadori, arriva in sala dal 17 novembre, dopo il passaggio alla Festa del Cinema di Roma 2016. Il film narra la battaglia legale intrapresa da Deborah E. Lipstad (Rachel Weisz), contro il negazionista David Irving (Timothy Spall) che nega l’Olocausto e cita la scrittrice e la sua casa editrice, la Penguin Books, per diffamazione. L’intero iter processuale si svolge in Gran Bretagna, in cui la legislazione in tema di diffamazione prevede che sia l’imputato a farsi carico…
Commento Finale - 52%

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Tratto dal libro biografico “Denial: Holocaust History on Trial” di Deborah E. Lipstad, il film analizza i temi della lotta al pregiudizio e della la teoria della cospirazione. Un dibattito sulla ricerca di verità semplicistico che purtroppo, pur affrontando tematiche forti, non offre picchi di suspense ne la giusta drammaticità, rivelandosi un prodotto dal ritmo monocorde.

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