Una vita da gatto è l’ultima fatica di Barry Sonnenfeld, regista di commedie eclettiche come La famiglia Addams” (1 e 2) e la trilogia di “Men in black”, che questa volta dirige Kevin Spacey, Christopher Walken e Jennifer Garner in questa commedia per famiglie.
Tom Brand (Kevin Spacey) è un miliardario totalmente accecato dalla sua brama di grandezza: sta costruendo il grattacielo più alto degli Stati Uniti d’America. Non è che non ami la sua famiglia ma la sta trascurando del tutto preso com’è dalla sua smania di successo. In occasione del compleanno della figlia undicenne, cerca goffamente di recuperare punti con la bambina regalandole un gatto, nonostante lui nutra un odio viscerale per i felini. Deciso ad accontentarla, si imbatte nello strano negozio del signor Perkinds (Christopher Walken), il Puurkinds. “Eletto” a padrone dal grosso gatto siberiano Mr Fuzzypants, Tom Brand devia dalla rotta verso casa per passare a controllare il suo grattacielo. Coinvolto in un incidente, quando riprende conoscenza si accorge di essere intrappolato nel corpo di Mr Fuzzypants. Consigliato dal signor Perkinds, capisce che lo scopo dello scambio è riconquistare l’affetto della sua famiglia, riscoprendo il piacere di stare insieme ai suoi cari e desiderando di tornare ad essere un marito e un padre.
Per quanto “Una vita da gatto” parta a razzo con una grafica da cartone animato niente male, un cast di tutto rispetto, ed anche con un soggetto comedy-fantasy di disneyana memoria ( vengono subito in mente film come “Tutto accadde un venerdì” oppure “Il gatto venuto dalla spazio” ma anche “Big“) non riesce a mantenere alte le premesse. “Una vita da gatto” cerca goffamente di tenere alta la giocosità un po’ eclettica, la fantasia, la magia e il divertimento. Vorrebbe veramente essere una favola folle, ma con l’andare della pellicola la struttura si infiacchisce e anche i personaggi, che prendono il posto centrale di Kevin Spacey, che praticamente non compare più fino alla fine se non disteso su un letto di ospedale in coma, non reggono la storia. Soprattutto il personaggio di Jennifer Gardner risulta un po’ spento, poco rilassato. Fortunatamente i gatti che interpretano Mr Fuzzypants, tengono alto l’umore e viva l’attenzione, anche perché impersonificando il ruolo di Kevin Spacey ne prendono tutto l’ironico cinismo. Ovviamente Christopher Walken nel ruolo di uomo che sussurra ai gatti è quello che riesce ad infondere la magia a questa pellicola.
Ed in fondo è la magia che pervade “Una vita da gatto” a farne la sua forza: non sarà un film straordinario, ma rimane una commedia per famiglie con cui passare un paio di gradevoli ore.
Commento Finale - 40%
40%
Una vita da gatto di Barry Sonnenfeld non è niente di più che una commedia per famiglie con un cast stellare e tante buone intenzioni. Si presta per passare un paio di gradevoli ore ma non svetta come il grattacielo che il protagonista sta costruendo.