“Una notte con la regina”, di Julian Jarrold, piacevole commedia tra le strade di Londra in compagnia di una posata principessa Elisabetta, la frizzante sorella Margaret e Jack, un semplice quanto coraggioso soldato.
Più Hollywood e meno Inghilterra per un film che solo il popolo britannico avrebbe potuto sfornare: una trama costruita sulla poetizzazione di un feticcio, una fantasia che vede come protagoniste le due eredi al trono, alle prese con una notte brava di festeggiamenti a fine guerra. Con molte, molte, licenze creative si viene a costruire una pellicola che è l’esempio di come il cinema ci offra infinite possibilità di fantasticare e creare mondi alternativi ai libri di storia.
Le interpretazioni dei protagonisti mantengono il livello stabilito dalla trama: Sarah Gadon è una elegantissima e leggera Elisabetta. Aggraziata, delicata sia nell’aspetto che nelle movenze, con la sua voce flebile e musicale conquista lo spettatore e risulta assolutamente convincente nel ruolo di regale eroina. Quasi ricorda le esagerazioni delle principesse Disney (“Come d’Incanto“): a volte la sua ingenuità è esasperata ed esasperante, ma nel contesto fiabesco del film non avrebbe potuto essere altrimenti. Bel Powley però, Margaret nel film, è la vera rivelazione: il personaggio funziona alla perfezione all’interno della trama e nonostante l’umorismo “facile” della ragazzina ubriaca, rimane il personaggio più divertente e meglio interpretato. Dalla mimica facciale ai tempi comici, la giovane attrice stupisce e diverte più di chiunque altro, riuscendo a rubare la scena anche alla vera protagonista. Jack, interpretato da Jack Reynor è il più debole del trio: un soldatino di piombo un po’ imbambolato e eccessivamente caratterizzato, quasi una macchietta rispetto alla delicatezza degli altri personaggi.
L’umorismo che caratterizza Una notte con la regina è semplice e infantile, quasi disneyano, lontano anni luce da quello pungente tipico delle pellicole inglesi. Le gag sono un po’ goffe, leggere ma mai volgari o fuori luogo. Il tutto è perfettamente in linea con il contesto “regale” e di etichetta. L’intreccio della trama è semplice e lineare, un divertente road movie all’interno dei pub di Londra in una delle notti di maggior fermento nella storia della città britannica. I due filoni narrativi risultano in equilibrio, nonostante quello dedicato alla “P2” (principessa Margaret) è decisamente più divertente, ma man mano più delirante e surreale di quello visto e rivisto della protagonista.
Commento finale - 65%
65%
Commedia dal sapore tipicamente british, si rivela un on the road, in una Londra notturna, davvero piacevole. Atmosfere frizzanti e vivaci, sostenute dalle due attrici protagoniste che riescono a caratterizzare bene i loro personaggi. La trama è semplice, ma ben costruita, e buona risulta anche la fotografia. Emerge Bel Powley (Margaret) con una performance quasi "retrò", in un intermezzo comico che spicca sopra gli altri elementi della pellicola. Il film nel complesso non è che il risultato dell'ossessione degli inglesi per la famiglia reale, sulla quale riescono a costruire una divertente quanto regale commedia, un po' una versione sbiadita ed educata di "Notte folle a Manhattan"