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Tokyo Love Hotel – Recensione – Un Film di Hiroki Ryuichi

Sesso, Sentimenti, Speranza, Sogni  e Destino si incontrano in “Tokyo Love Hotel”

Ambientato nell’arco di un solo giorno a Kabukicho, il quartiere a luci rosse di Tokyo, “Tokyo Love Hotel” si mostra allo spettatore come un intricatissimo puzzle di vite di essere umani concatenate tra loro. Spettatore principale della storia è Toru, giovane direttore di uno squallido Love Hotel, alberghi celebri in oriente dove consumare in pieno anonimato rapporti sessuali, che fa da sfondo agli improbabili incontri e scontri dei protagonisti. Tra attrici porno, Escort malinconiche, ragazze scappate di casa, tradimenti e colleghi che non sono chi dicono di essere, sarà una giornata movimentata ricca di momenti ironici ma anche di desolante solitudine e insoddisfazione.

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Accolto con discreto successo al Far East Film Festival di Udine nel 2015, “Tokyo Love Hotel” si segnala come il ritorno del regista Hiroki Ryuichi alle atmosfere degli esordi, il periodo pinku eiga, per una pellicola che delinea in modo impeccabile le contraddizioni della società giapponese ma anche il morboso rapporto con il sesso, i sentimenti e tutte le sfaccettature che ne susseguono. Una commedia amara, intrisa di una malinconia avvilente per il presente ma allo stesso tempo ricca di speranza  per il futuro.

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Il regista giapponese continua la sua analisi sulla collettività nipponica moderna attraverso i temi e i problemi sociali che da tempo affliggono il suo paese.  Il ritratto del Giappone che fuoriesce dal racconto di “Tokyo Love Hotel”, è quello di una nazione lontana dall’idea comune di perfezione tutto pulizia, manga, anime e sushi. Ryuichi tira su il sipario e mostra il dietro le quinte di un paese spesso ferito dalle sue stesse contraddizioni culturali. Una società sostenuta dal grande senso dell’onore e del rispetto, in cui trovano spesso riparo e conforto,  le fantasie e le bugie.

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Tokyo Love Hotel” è un film corale che scava nella vita dei suoi protagonisti senza pregiudizi e con grande sensibilità. Una riflessione importante sulla fragilità umana prima ancora di un’analisi inquisitoria sui costumi di una nazione. “Tokyo Love Hotel” è opera che fa riflettere attraverso rari momenti di ironia che si intrecciano perfettamente su di un tessuto malinconico pieno di speranza. Gli unici difetti di “Tokyo Love Hotel” vanno ricercati nella piattezza del doppiaggio italiano e soprattutto nella sua durata, circa due ore, che considerato l’argomento per alcuni spettatori possono risultare eccessive.  Emblematico il finale che invita a ripartire dalle proprie origini per sfuggire da una situazione che non ci appartiene, attenzione restate in sala fino alla fine dei titoli di coda. Malinconicamente sognante.

Regia: Hiroki Ryuichi Con: Shota Sometani – Atsuko Maeda – Lee Eun-woo – Son Il-kwon – Minami Kaho – Matsushige Yutaka – Nao Omori – Jun Murakami – Tomorowo Taguchi – Oshinari Shugo Anno: 2014 Durata: 135 Min Paese: Giappone Distribuzione: Tucker Film
Sesso, Sentimenti, Speranza, Sogni  e Destino si incontrano in "Tokyo Love Hotel" Ambientato nell'arco di un solo giorno a Kabukicho, il quartiere a luci rosse di Tokyo, “Tokyo Love Hotel” si mostra allo spettatore come un intricatissimo puzzle di vite di essere umani concatenate tra loro. Spettatore principale della storia è Toru, giovane direttore di uno squallido Love Hotel, alberghi celebri in oriente dove consumare in pieno anonimato rapporti sessuali, che fa da sfondo agli improbabili incontri e scontri dei protagonisti. Tra attrici porno, Escort malinconiche, ragazze scappate di casa, tradimenti e colleghi che non sono chi dicono di essere, sarà…
Commento Finale - 74%

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Ryuichi tira su il sipario e mostra il dietro le quinte di un paese spesso ferito dalle sue stesse contraddizioni culturali. Una società sostenuta dal grande senso dell’onore e del rispetto, in cui trovano spesso riparo e conforto, le fantasie e le bugie. "Tokyo Love Hotel" è un film corale che scava nella vita dei suoi protagonisti senza pregiudizi e con grande sensibilità. Una riflessione importante sulla fragilità umana prima ancora di un’analisi inquisitoria sui costumi di una nazione.

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About Davide Belardo

Editor director, ideatore e creatore del progetto Darumaview.it da più di 20 anni vive il cinema come una malattia incurabile, videogiocatore incallito ed ex redattore della rivista cartacea Evolution Magazine, ascolta la musica del diavolo ma non beve sangue di vergine.

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