Renny Haril dirige Jackie Chan e Johnny Knoxville in “Skiptrace – Missione Hong Kong”, un buddy movie tra azione e commedia. Una corsa contro il tempo, costellata di assurde avventure nei posti più disparati: dalle montagne della Mongolia alle dune del deserto del Gobi.
“Skiptrace – Missione Hong Kong” si presenta in tutta la sua frenesia fin dalla prima scena, catapultandoci nel vivo dell’azione, in un intreccio di situazioni disparate da restare annodato anche alla fine del film. Nonostante la trama sia apparentemente elementare, gli sceneggiatori hanno pensato di arricchirla con molti elementi: dalla fuga, alla vendetta, dal traffico della droga alla mafia russa, rendendo tutto quello che succede pressoché incomprensibile. In questo senso il plot non sembra altro che un pretesto per affiancare i due protagonisti, sullo sfondo di un buddy movie un po’ confuso, con qualche scena d’azione che catturi l’attenzione e del dubbio umorismo.
Non è chiaro se il film si prende sul serio o no, alternando momenti di comicità in tutte le sue forme, a scene il cui unico scopo sembra l’autocompiacimento del regista. Il ritmo non è drammaturgicamente sensato, un’altalena irregolare tra azione e apertura psicologica dei protagonisti, presentazione di nuovi personaggi e spiegazioni (non sufficienti) dei risvolti della vicenda.
I tempi d’oro di Jackie Chan sono finiti e la vecchiaia, creativa e fisica, si comincia a far sentire e nonostante la spalla di Johnny Knoxville (Jackass) il film tarda il decollo. La coppia è evidentemente l’elemento principale del film, il fulcro attorno al quale è stato costruito il resto. La loro alchimia però risulta troppo forzata, completamente priva di chimica, in cui si cerca di coniugare due tipi di umorismo troppo diversi, affaticando entrambi in un tentativo costante e ossessivo di rendere qualsiasi cosa comica. E’ evidente il tentativo di Renny Harlin di realizzare un film d’azione in cui non manchi l’umorismo. L’ispirazione che trae dai registi che negli ultimi anni hanno innovato questo genere è evidente (molti sono i rimandi al cinema di Edgar Wright), dal montaggio ai movimenti di macchina. Nella disperata e ossessiva ricerca di umorismo però il regista fallisce il suo obiettivo e abbina elementi che insieme non stanno bene. E’ come se qualcuno totalmente privo di senso dell’umorismo volesse a tutti i costi raccontare una barzelletta divertente, fallendo miseramente nell’intento.
Se siete dei fan sfegatati dell’azione e tutto quello che volete da un film è vedere un paio di scazzottate e qualche salto mortale di uno stanco Jackie Chan, allora questo è il film perfetto. Se invece siete interessati altri spetti, siete avvertiti, sarà inevitabile restare delusi data la scarsa ispirazione con cui è stato girato “Skiptrace – Missione Hong Kong“.
Commento Finale - 47%
47%
La chimica tra i due protagonisti scarseggia, così come scarseggia l’originalità in ogni aspetto della pellicola. Meno divertente di quanto si possa sperare, troppo lungo e con scene d’azione che non riescono a colmare il vuoto di significato della trama.