“Sono una Napoletana musicale”. Così si definisce Serena Rossi, attrice e cantante talentuosa, napoletana orgogliosa, attualmente al cinema con Troppo Napoletano. Un fiume in piena di parole e di emozioni: famiglia, amore, lavoro, passioni e tanto altro in questa chiacchierata a tu per tu.
“Serena Rossi è un’attrice e cantante napoletana, trentenne ormai, quindi non più una ragazzina ma una donna, si può dire, si?! Che cerca di fare il suo mestiere sempre con tanta passione, amore e entusiasmo mantenendo la sua integrità morale e cercando di rendere orgogliose le persone che le sono attorno, e che cerca di portare sole ed energia positiva anche a tutti i suoi colleghi e che sta vivendo un sogno da tanto tempo, sempre però con l’impegno e la giusta dedizione e spera di continuare a fare questo per sempre ed essere sempre circondata dall’amore delle persone che ha intorno. T’a piaciut?
Le propongo di raccontarsi come meglio crede, e la risposta non si lascia attendere. Comincia in questo modo la mia chiacchierata con Serena Rossi, classe 1985, bellezza, simpatia e solarità tutta made in Napoli, sorriso contagioso e una grande passione e dedizione per quello che fa. Nessuna remora nel raccontarsi. Un fiume in piena di parole dalle quale traspare l’amore per la sua famiglia, per il suo fidanzato, per il suo lavoro. Ma anche la consapevolezza di chi sa di aver seminato bene e ora inizia a raccoglierne i frutti, in termini di affetto e stima da parte del pubblico e non solo.
Sono praticamente cresciuta con te. Ogni sera accendevo la tv, e c’eri tu in Un posto al sole, esperienza che ti ha portato nelle case dei telespettatori giovanissima. Cosa ti ha dato e cosa ti ha tolto….
“Beh mi ha dato sicuramente la prima popolarità, l’affetto del pubblico, l’autonomia, da figlia a ragazza giovane indipendente e lavoratrice, mi ha dato l’amore, perché lì ho conosciuto l’amore della mia vita. Lavorare da giovane ha i suoi pro e i suoi contro, sempre per una scelta mia naturalmente. Ho rinunciato ad un’adolescenza classica nel senso che non frequentavo tanto i ragazzi della mia età, stavo sempre appresso a persone più grandi di me, pensavo al set, al lavoro, quindi si credo di aver perso questo. E’ stato poi difficile per me coltivare le amicizie, anche se poi credo di aver recuperato in corso, dopo un po di tempo ho capito che avevo delle lacune qua e la dal punto di vista umano, ho quindi lavorato su me stessa e in questa direzione. Lavorativamente parlando ho imparato molto: a stare sul set, a stare davanti la macchina da presa, interagire con i colleghi, avere una memoria strallenata per le battute. Certo quando poi mettevo la testa fuori, perché negli ultimi anni andavo e tornavo, non ero fissa, vedevo delle cose, dei film in cui giravano in modo diverso, c’era più tempo anche per scavare nel personaggio, mentre in un posto al sole era tutto molto più veloce e anche per certi versi superficiale. Mi ha dato e tolto allo stesso tempo ma comunque ho cercato di fare tesoro sia degli aspetti negativi che di quelli positivi, ma sicuramente sono di più quelli positivi.”
Leggi la nostra recensione di Troppo Napoletano
La Carmen di un posto al sole era un personaggio canterino. La tua attitudine al canto ti ha portato in teatro con Scugnizzi inizialmente e con Rugantino poi… Credi che il Musical possa essere il modo per poter sia recitare che cantare?
“Una carriera è fatta di tante cose diverse, quindi ci sono delle cose che arrivano in alcuni momenti e poi magari non vanno più bene. Certo come dici tu Il Musical mi permette di scendere in campo con tutte le mie armi, con tutte le frecce che ho nel mio arco e poi il teatro mi piace proprio, l’atmosfera, il live, il palcoscenico, mi piace la compagnia, quindi fare gruppo con una squadra di amici, colleghi che poi diventano amici. Mi diverte molto il Musical, si voglio fare questo, ma voglio fare anche altre cose. Mi piace il cinema, mi piace l’intrattenimento televisivo, mi piacciono tante cose. Si il Musical mi permette sicuramente di esprimermi a 360° gradi, quindi mi da maggiore soddisfazione da quel punto di vista.”
A proposito di teatro, ieri mi è capitato sott’occhio un video in cui sei con Michela Andreozzi.. mi pare di aver capito che c’è qualche cosa che vi riguarda sabato…
“Michela sta portando per l’ennesima volta in teatro un suo spettacolo, un suo grandissimo successo. Io l’ho visto anni fa ed è veramente pazzesco, lei è bravissima. Noi ci conoscevamo già da prima di Tale e Quale. Lei torna con questo spettacolo che per me è irresistibile e ha chiesto a tanti amici/colleghi di interagire con lei ed io sarò con lei Sabato (7 Maggio, Sala Umberto, Roma) e ad un certo punto entrerò sul palcoscenico con lei faremo degli sketch, delle gag e dei momenti musicali insieme. Sono andata a fare le prove l’altro giorno e non sarei mai andata via. Il teatro mi piace tantissimo.”
Parlando di musica… Cosa ti piace ascoltare?
“Mi piace ascoltare un po tutto, ma in realtà tendenzialmente la musica che mi arriva un po più dritta al cuore non è necessariamente quella contemporanea, anzi è quella un po più datata, anni 60, 70, da Pino Daniele ai cantautori italiani Battisti, De Gregori, oppure Spandau Ballet. Mi piacciono tante cose diverse però tendenzialmente soft.
Cose un po vintage quindi…
“Si. Mia mamma mi ha cresciuto ascoltando queste cose ed è quello che mi è rimasto. C’ero già dentro”
Sei entrata nel mondo Disney doppiando la principessa Anna, a mio avviso in un modo molto riconoscibile, si sente proprio che sei tu, e immagino che ciò ti abbia portato un seguito di bambine impazzite….
“Non sai!!! Non sai quantoo!!! Tantissimo… è una cosa pazzesca… vabbè è come se a me dicessero vuoi parlare a telefono con la sirenetta? Ciao Serena, sono la sirenetta ti volevo salutare…”
…il tuo rapporto con Disney? Che cartoon guardavi da bambina?
“Io sono cresciuta proprio con Walt Disney, ma anche adesso puoi riguardare tutto e ne cogli altri aspetti, altre sfumature, altri insegnamenti, altri messaggi.. Io e mia sorella ne sappiamo a memoria tantissimi. Mary Poppins è uno dei miei preferiti anche se non era un cartone, era un film, poi Il gobbo di Notre Dame e Gli Aristogatti. Ma proprio con avidità che se tu inizi a recitare io so a memoria tutte le battute. Non tanto cose da femmina come puoi vedere. Vabbè poi nel Gobbo la voce era di Massimo Ranieri, noi che eravamo bimbe lo guadavamo in tv come se fosse un Dio. Che poi ho fatto due puntate con lui (Sogno o son desto 3) è per me è stato un sogno. Mia sorella piangeva. Io ho fatto degli sketch divertenti con lui e lei ha pianto tutto il tempo. Bello”
Tale e Quale Show è stata l’occasione per farti conoscere ad un pubblico più vasto. Quale personaggio che hai interpretato ricordi con più amore e quale invece non avresti mai voluto fare?
“Che ricordo con più amore forse Whitney Houston, nella puntata finale. E’ una cantante che io ho tanto amato, era la chiusura di un percorso per me. Son stati due mesi intensi pieni di emozione, di crisi, però di successi, di applausi. Era tutto un mix. Mi dispiaceva stesse finendo tutto perchè io sono anche una un po malinconica, mi lego molto alle persone quindi dover salutare tutti, gli amici, i coach, i truccatori, gli autori, i cameramen, ero disperata. La canzone poi parla di un addio quindi era un modo per salutare tutti loro. Perciò alla fine mi sono anche commossa, ho raccolto proprio l’amore che speravo insomma, vedere la mia coach commossa, i miei genitori e Davide (Devenuto) che stavano la, la gente in piedi. Cioè è stato troppo bello, ero troppo felice e ho detto io sono la ragazza più fortunata del mondo. E poi ho vinto, ma ti giuro è un dettaglio. Io quello che dovevo avere da Tale e Quale l’ho avuto: l’affetto del pubblico, l’essere conosciuta e apprezzata da tanti addetti ai lavori, ho avuto tanti attestati di stima da tanta gente che non mi conosceva e grazie a Tale e Quale mi ha conosciuta. E quel personaggio è stata la chiusura di tutto. Quello che non avrei mai voluto fare e che ho fatto Beyonce. Che fatica, cantare, ballare a quella velocità è stato molto difficile. E’ stata una puntata quella che mi buttato giù di morale. E’ stato un percorso di cadute e risalite. Ma è andata bene così. Sono molto felice.”
Si dice in giro tu sia un’ottima cuoca. Una ricetta facile per chi come me è una schiappa in cucina?
“Ho una ricetta facile che faccio e che sembra sia il piatto più elaborato della storia e invece zero, tra l’altro lo fai con le cose che c’hai sempre a casa, nel frigorifero cioè la scatoletta di tonno, olive nere, capperi, acciughina e un limone, e la pasta e il pangrattato. Tu metti in padella un po d’olio, uno spicco d’aglio, l’acciughina che la fai sciogliere, poi ci butti la scatoletta di tonno, olive e capperi, lasci insaporire un pochino, scorzetta di limone e spegni. Basta. Poi cuoci la pasta a parte, la scoli ma conservi un po d’acqua di cottura che butti nel sughetto. Giri tutto e poi ci aggiungi il pangrattato che mano a mano ti assorbe il sughetto che diviene più secco, con l’acqua diviene tipo una cremina. E poi quando metti nei piatti ci aggiungi un’altra scorzetta di limone. E’ buonissima.”
Va bene… la proverò e soprattutto la farò assaggiare…
“Vai… la scorzetta di limone mi raccomando che da un po di freschezza al piatto. Sembra particolare ma in realtà è molto semplice.”
Giuro che la provo…
” Va bene, fammi sapè, poi mi mandi una foto del piatto.”
Ho visto Troppo Napoletano. Il film è delizioso e racconta in modo molto carino la doppia anima di Napoli… tu ti senti più “scugnizza” o più “chiattilla”?
“Io sono nata e cresciuta a Miano, non so se c’hai presente? E’ vicinissimo a Scampia, una famiglia la mia per bene di medici in un quartiere un po difficile. Quindi sono un ibrido, non sono ne una chiattilla, ne una scugnizza vera e propria, sono una napoletana normale.”
In effetti c’è sempre questo luogo comune che i napoletani siano sempre esagerati…
“si che i napoletani sanno tutti cantare, cucinare, mangiano la pizza e suonano in mandolino. Non è vero. Io sono una napoletana normale. Una famiglia normale, mia mamma faceva la mamma e mio padre lavora in ospedale. Si una famiglia musicale, da questo punto di vista si, particolare. Una napoletana musicale”
Sempre in Troppo Napoletano c’è una scena in cui interpreti la spagnola… Lo sai che gli uomini in sala hanno avuto la stessa reazione dello psicologo del film?
“Veramente??”
Si… Sei cosciente di fare quest’effetto agli uomini?
“No. Cioè so di piacere ma so anche di essere comunque una bellezza rassicurante, nel senso che non ho mai giocato a fare la vamp, quella provocante. Ho un’immagine molto pulita direi, quindi mi fa piacere che gli uomini pensano che io sia una bella donna però non ho mai ricevuto commenti pesanti. So di piacere, però so di piacere anche alle donne, alle fidanzate che più volte mi dicono il mio fidanzato è innamorato di te, ma me lo dicono con carineria. Non mi vedono come una minaccia, ma come un’alleata. Non sono una pericolosa.”
E’ vero, confermo… piaci anche molto alle donne…
“E poi sono una principessa Disney, quindi ormai….”
Prossimi progetti?
“Allora.. deve andare in onda una fiction dal titolo forse provvisorio In nome di Rocco con Adriano Giannini e Nino Frassica ed è una storia di un pugile in cui faccio una donna in carriera. Poi deve uscire dopo l’estate un film con Luca Argentero, Stefano Fresi ed Ambra Angiolini che si intotola Al posto tuo, una commedia carina, molto divertente. E poi inizio a girare tra 10 giorni il nuovo film dei Manetti Bros tutto girato a Napoli. Dopo Song’e Napule, i Manetti tornano di nuovo sul luogo del delitto per fare un altro film di cui non posso dire niente ma sono molto contenta.”
Leggi la nostra recensione di Song ‘e Napule
Quindi per quanto riguarda il cinema continui sul filone napoletano…
“Assolutamente!!! Tutti film a Napoli, che hanno anche Napoli nel titolo. Anche questo dei Manetti che non ha ancora un titolo definitivo ha sempre la parola napoli. Ma son proprio contenta.”
Non hai paura quindi di rimanere imprigionata nell’ambiente partenopeo?
“Ma Magari!!! Io sono troppo felice che a Napoli ci siano tanti progetti ultimamente e che stia ritornando ad essere teatro e luogo di progetti cinematografici e non solo. Ci sono un sacco di produzioni che danno lavoro a tantissimi napoletani e io sono contentissima di questo e se ne faccio parte e porto in alto il nome della mia città sono ancora più contenta. Non ho paura, anzi, so troppo felice.”
Io avrei pensato per chiudere ad una domanda alla Marzullo.. da campana a campana…
“non la vita è un sogno o i sogni aiutano a vivere meglio?”
No. E nemmeno fatti una domanda e datti una risposta…. Ho letto tante tue interviste e visto tante tue interviste, c’è qualcosa che non ti hanno mai chiesto o qualcosa che non hai mai detto e vorresti dire a me?
“Oddio. Questa è veramente difficile…ci devo pensare un sacco. Perché io sono una che, l’avrai capito, molto aperta, molto chiacchierona, mi piace fare le interviste, non sono una di quelle attrici misteriose che non vogliono svelare cose su se stesse. Spesso parlo così tanto che vengo fraintesa. Mi capita spesso di dire tanto e di andare oltre. Quindi… dammi un suggerimento….Io parlo tanto di me…”
Si, in effetti per questo ti facevo la domanda… Si sa molto di te e arriva anche molto di quello che sei… ma magari c’è qualcosa di emotivo che non arriva e che ti piacerebbe far sapere…
“Si, forse il fatto che tutti pensano che io sia sempre così solare, così positiva. Ho questa immagine positiva, coinvolgente che porta a pensare sei sempre di buon umore, sei perfetta, hai la storia d’amore perfetta. Non è così. Io si sono così di indole ma sono così orgogliosa della mia imperfezione, della mia storia d’amore non perfetta, della mia carriera non perfetta, del mio carattere non perfetto. Nessuno è perfetto ma meno male. Una cosa che vorrei dire magari anche alle ragazze della mia età che magari mi idealizzano, non è vero, anch’io attraverso delle crisi come tutti. Ognuno ha le sue difficoltà. quindi mi piace anche raccontare la Serena un po più ombrosa. Prevale sempre quella luminosa ma c’è anche quella lunare, quella complicata, quella che non è precisa e perfetta in tutto e che sta imparando ad accettarlo ed è bello per questo.”
Bella nella tua imperfezione…
“Che meraviglia. Siamo tutti imperfetti…”
La perfezione è noiosa
“Esatto!!! Che palle!!”
E ride… Ritornando alla domanda iniziale… Si, mi si piaciut.