Caso editoriale senza precedenti nel 2015, La ragazza del treno diviene un film, con protagonista Emily Blunt, che tenta di uguagliare il successo dell’omonimo romanzo di Paula Howkins. Un thriller psicologico avvincente e frammentato che ci trasporta nelle mille sfumature delle vite degli altri.
Romanzo d’esordio della scrittrice Paula Hawkins, divenuto caso editoriale senza precedenti con oltre 15 milioni di copie vendute fin dalla prima settimana, La ragazza del treno diviene un film con la regia di Tate Taylor e con protagonista Emily Blunt. Rachel (Emily Blunt) è una donna alcolizzata, senza lavoro e frequentatrice di treni che prende tutti i giorni per osservare dal finestrino le vite degli altri, quelle alle quali passa accanto durante il tragitto sulle rotaie, illudendosi della loro perfezione e invidiandole profondamente perché, così come sembrano da lontano, appaiono prive di crepe. Le vite degli altri, però, sono solo apparenza così come la maggior parte delle cose del mondo. E Rachel un bel giorno si accorge di questa universale verità.
Tate Taylor, con un’operazione davvero complessa, riesce a seguire abbastanza fedelmente il libro e la trasposizione cinematografica riesce a trasformare la narrazione intimista del romanzo in un thriller vero e proprio esattamente nel momento stesso in cui il libro decolla e diventa una successione compulsiva di eventi tragici. Particolarità essenziale della pellicola rimane la fotografia filmica che è costruita a strati esattamente come la trama del romanzo. Luci e atmosfere soffuse e intime fino a che la protagonista sogna e rimpiange e veri e propri blocchi di colore per sottolineare i momenti cruciali dell’intera narrazione.
Ciò che rende La ragazza del treno avvincente è che niente appare come è in realtà. Il fatto che la narratrice non sia del tutto attendibile a causa del suo problema di alcolismo ci permette di ricostruire la storia insieme a lei, senza riuscire ad indovinare in anticipo i tasselli mancanti. Tutta la pellicola pare impregnata in una sorta di ebbrezza, come se il regista avesse ubriacato la telecamera, per rendere al meglio il disagio della protagonista. Fantastico risulta il cast e le tre attrici donne, con la comune sofferenza, fanno un lavoro armonioso e dipingono dei personaggi tormentati e profondi in modo molto convincente. Il punto di vista femminile della storia e il voyeurismo come ulteriore protagonista della storia, lasciano in secondo piano però i personaggi maschili da cui si sarebbe potuto trarre maggior suspense se si fossero approfonditi.
La ragazza del treno si confeziona come un prodotto nella media che ha come punti di forza l’aver messo insieme un cast pieno di buoni attori, Emily Blunt, Justin Theroux, Hailey Bennett e Rebecca Ferguson, e averli guidati attraverso una regia canonica, che fa emergere un’unica grande star: Emily Blunt. A volte però il viaggio allucinatorio della Blunt è talmente sconnesso da allontanarci emotivamente dalla storia. Si tratta in ogni modo di momenti, perché per il resto La ragazza del treno è un thriller perfettamente godibile.
Commento Finale - 65%
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La ragazza del treno
Romanzo d’esordio della scrittrice Paula Hawkins, divenuto caso editoriale senza precedenti con oltre 15 milioni di copie vendute fin dalla prima settimana, La ragazza del treno è un thriller psicologico che mette al centro della narrazione due donne e le loro storie, che si intrecciano e vengono raccontate attraverso il punto di vista di Rachel, una donna distrutta, alcolizzata che prova a rifugiarsi nella visione perfetta che ha della vita degli altri che osserva da un finestrino di un treno. Il film si confeziona come un prodotto nella media che ha come punti di forza l’aver messo insieme un cast pieno di buoni attori e averli guidati attraverso una regia canonica, che fa emergere un’unica grande star: Emily Blunt. A volte però il viaggio allucinatorio della Blunt è talmente sconnesso da allontanarci emotivamente dalla storia. Si tratta in ogni modo di momenti, perché per il resto La ragazza del treno è un thriller perfettamente godibile.