“Quando hai 17 anni”, il nuovo film di André Téchiné presentato alla Berlinale nelle sale dal 6 ottobre, la storia di due giovani ragazzi che dopo un inizio burrascoso, scoprono di essere attratti l’uno dall’altro.
Tom (Corentin Fila) è un diciassettenne vivace che vive sulle innevate montagne francesi con i suoi genitori adottivi. Damien (Kacey Mottet Klein) invece vive con sua madre nel villaggio, il padre è un militare in missione e frequenta la stessa scuola di Tom. Tra i due nasce immediatamente un’ostilità palese, spesso seguita da risse particolarmente violente che costringono i professori ad intervenire. Una volta messa al corrente della problematica, la madre di Damien decide di tenere Tom a casa con loro per farlo socializzare con suo figlio ed evitagli il tortuoso tragitto da casa sua fino a scuola. Tra i due giovani nascerà un sentimento più forte dell’odio, un affetto che spiegherà le precedenti asprezze.
Come in un romanzo ottocentesco di stampo realistico, veniamo calati nel mondo dei protagonisti, nelle loro vite e nelle loro condizioni sociali, in una quotidianità in cui facile specchiarsi. L’autore scompare e lascia il posto ai suoi personaggi, ai dialoghi e ai sentimenti, che mutano con il mutare delle stagioni. La trama non ha un vasto sviluppo e l’intreccio non è particolarmente ardito, anzi, più che di intreccio si può parlare di vicenda lineare. Il racconto non ha come scopo quello di portare sullo schermo una favola, una morale o qualsiasi cosa i film (o la narrativa) normalmente si propongono di fare. “Quando hai 17 anni” non è altro che un approccio naturalistico a una storia abbastanza banale, certo interessante ma non dai risvolti travolgenti.
Nonostante sia un’opera di indubbio valore sociale, il film scarseggia di spunti e di originalità. Non c’è nulla che faccia gridare al capolavoro, certo il soggetto e la maniera in cui sono trattate: l’omosessualità, l’adolescenza e tutti i temi spinosi che si susseguono nella vicenda, sono sicuramente moderni e si salvano da ogni tipo di critica tuttavia non c’è nulla di sorprendente. Buone le interpretazioni dei giovani attori, entrambi molto bravi, in particolare Corentin Fila (Tom), ricco di fascino e capace di instaurare un’ottima chimica con l’altro protagonista.
Sulla scia della corrente naturalistica o del racconto familiare senza fronzoli, “Quando hai 17 anni” ha un discreto valore. Ben girato e con una buona dose di coraggio, nonostante l’apparente monotonia, riesce ad appassionare. Le scene sono ben calibrate e nonostante non si tratti della più avvincente pellicola dell’autunno, è comunque un ottimo esempio di quello che il cinema, soprattutto francese, ha da offrire negli ultimi anni.
Commento Finale - 70%
70%
Seguiamo Tom e Damein nel lento processo che va dall'odio all'amore, guardando lucidamente i fatti. L'intervento del regista è infatti minimo, lo stile è ridotto e tutto è al servizio della storia, o meglio dei personaggi. Un film di dialoghi e di scene lunghe, che però riesce ad appassionare e incuriosire, facendoci affezionare a questi due turbolente adolescenti e alle loro famiglie.