Palle di neve!, il film d’animazione di Jean-François Pouliot arriva al cinema dal 24 novembre 2016 con Notorious Pictures, ma nonostante il clima di stagione si scioglie immediatamente.
Per divertirsi durante le vacanze invernali i bambini di un paesino decidono di organizzare un’enorme sfida di “Palle di Neve“. Luke e Sophie, entrambi undicenni, saranno i capitani delle due squadre avversarie. Sophie e la sua truppa si difenderanno con un elaborato fortino di neve dagli attacchi del team di Luke. Vincerà la sfida la squadra che, alla fine delle vacanze, sarà riuscita ad occupare il fortino per ultima. Quello che doveva essere un passatempo allegro e divertente si trasforma presto in un conflitto molto più serio! La gioia tornerà quando i bambini decideranno di attaccare il fortino e distruggerlo fino all’ultimo pezzetto di neve, piuttosto che accanirsi l’uno contro l’altro.
Adattamento in chiave animata di un film film canadese di successo, “La guerre de tuques” (Il cane che fermò la guerra) del 1984, “Palle di Neve“, è chiaramente basato su di un messaggio educativo evidente: la guerra non è un gioco, né tantomeno è divertente. Il filo conduttore di tutta la pellicola, in cui vengono inserite molteplici sottotematiche, dalla perdita di un famigliare all’amicizia, fino all’integrazione e al primo amore. Ma a quale pubblico si rivolge “Palle di neve”? Troppo “impegnativo”, anche emotivamente, per i più piccoli, e assolutamente troppo semplice e scarno dal punto di vista grafico per il pubblico più smaliziato.
“Palle di Neve“, proprio come il suo sottotesto, ci ricorda che “il gioco è bello quando dura poco” anche in chiave cinematografica. Troppa carne al fuoco mal cotta. I vostri bambini sicuramente rideranno e si divertiranno per le puzze del cane Cleo o impazziranno per la fortezza di neve, ma alla fine della visione non resterà nulla di più.
Commento Finale - 36%
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Un film di animazione che sarà presto dimenticato. Dalla trama semplice alla grafica poco accattivante, “Palle di Neve!”difficilmente conquisterà il cuore dei suoi spettatori. Il suo messaggio è chiaro ma non si sa a chi sia rivolto.