Valérie Donzelli, la regista de “La Guerra è dichiarata” torna nelle sale italiane con “Marguerite e Julien la leggenda degli amanti impossibili” presentato a Cannes 2016
Nel 1973 Francois Truffaut non volle lavorare a una sceneggiatura presentatagli da Jean Grault sul tema dell’incesto, una ricostruzione di una vicenda realmente accaduta in Francia tra la fine del 1500 e il 1603. Nel 2015′ Valérie Donzelli riprende quella sceneggiatura e la adatta per ricreare la sua versione della storia e da qui nasce: “Marguerite e Julien, la leggenda degli amanti impossibili”.
Basata da una vicenda reale sceneggiata da Grault, la Donzelli ha costruito una pellicola che oscilla amabilmente tra realtà e racconto fantastico. Fin dall’inizio ci si accorge che “Marguerite e Julien la leggenda degli amanti impossibili“, tralascia la ricostruzione storica in favore di una dimensione puramente fantastica in cui ritroviamo tutti gli elementi e i temi caratteristici: castelli, cavalieri, amori impossibili, tragedia.
Un dimensione fantasy amplificata dalla scelta della stessa regista, di far narrare la storia di Marguerite e Julien dalla ragazza più grande di una camerata di bambine in un orfanotrofio. Un gruppo di giovani donne che passano il tempo a fantasticare su i due fratelli Ravelet, fuggiti insieme e decapitati per via del loro amore impossibile. In “Marguerite e Julien la leggenda degli amanti impossibili” anche il tempo viene posto in una dimensione immaginaria: è infatti del tutto impossibile rintracciare un’era specifica nella quale la vicenda si svolge; è un tempo libero da qualsiasi contesto storico, in cui ci sono gli elicotteri, ma le persone per spostarsi vanno a cavallo anche se non mancano visioni di un paio di auto “d’epoca”. In Francia c’è ancora un Re a cui chiedere clemenza e i giovani amanti cercano di fuggire in Inghilterra a piedi attraverso i boschi per raggiungere la costa francese da dove prendere una barca.
“Marguerite e Julien la leggenda degli amanti impossibili” è un film su un amore forte e coraggioso, talmente impossibile da essere proibito, eppure talmente bello e puro da non poter essere sbagliato.
Commento Finale - 75%
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La regista de "La guerra è dichiarata" torna al cinema con una bella sorpresa, la sua versione liberamente adattata della storia vera dei fratelli Ravelet. La realtà che diventa una leggenda, una di quelle storie che si raccontano di notte alle bambine di un orfanotrofio come una favola difficile da collocare nel tempo; in cui passato e presente si fondono in modo da confondere anche la realtà. Al cinema dal 1 giugno